venerdì 30 luglio 2021

Riflessioni sullo Spirito Santo Materno

NOTA BENE: Saranno riportate le foto degli stralci che devo commentare, con le frasi che mi interessano segnate in rosso, per evitare che qualcuno metta in dubbio e sostenga che "sono io che mi sono inventata queste cose". Vedrete la prova con i vostri occhi. Inoltre, chiunque volesse andare a controllare per vedere con i suoi occhi "se le cose stanno così come ho scritto io", potrebbe trovare difficoltà nel trovare i libri in questione data la difficile reperibilità di questi due libri. Ovviamente se li trovate in giro, leggeteli, ma io ho comunque voluto mettervi la prova di quello che ho letto.



Iniziamo riportando questo concetto (che sarebbe rifiutato da tutti i cristiani non cattolici e non trova riscontro nella Bibbia)

L'IMMACOLATA COME SEGNO DELLO SPIRITO SANTO

"Tutto consiste nel non distaccare la mediazione di Maria da quella dello Spirito Santo, il secondo Paraclito. L'Immacolata è il segno manifesto dello Spirito Santo e gli è perciò inseparabile nella sua mediazione" 

La mia critica a questa frase:

Il maschio Gesù è considerato Dio e mediatore. Maria viene al massimo considerata "avvocata, soccorritrice, ausiliatrice, mediatrice" (che sono bei titoli) ma non Dea. Lui è Dio e la virilità viene vista come sesso di Dio, lei non è una Dea e resta la femmina subordinata al maschio divino Gesù\Dio padre.

Elemento positivo di questa frase:

Maria viene vista come un segno manifesto dello Spirito Santo, terza persona della Trinità. Questa non la rende una Dea, visto che nella Bibbia non viene considerata una Dea e la chiesa non ha mai affermato che lei lo sia, ma in un certo senso dà fattezze femminili a questo Spirito Santo cristiano, o per lo meno, attenua l'idea che "non era da Dio assumere simbolismi e caratteristiche femminili, la femmina è una cosa inferiore e malriuscita, quindi Dio non poteva essere immaginato con simbolismi femminili e associare la femminilità a Dio è una cosa immonda!"


"Lo Spirito è presente ovunque si manifesti l'azione della Vergine Maria"

"L'Immacolata è così perfetta e così unita con lo Spirito Santo che è stata chiamata sua Sposa\In Lei troviamo tutto. Ella è in un certo qual modo la personificazione dello Spirito Santo "


Critiche a questa frase:

- L'unico aspetto negativo resta l'idolatria cattolica dell'imene di maria, la sua eterna verginità. Elemento che contribuisce alla sessuofobia, alla negazione del piacere femminile, alla mercificazione  e oggettificazione della donna vista come "cosa degna solo se è intatta e illibata"

- Lo Spirito Santo come sposo di Maria viene reso maschile: lo sposo, appunto. E viene anche caricato di valenze spermatiche: se feconda Maria fa le veci del maschio...

- Maria è ritenuta perfetta, ma questa perfezione non viene vista anche "sulle altre donne". Solo lei lo è, esentata dalle imperfezioni, tutte le altre femmine  non lo sono e sono inferiori.


Elemento positivo di questa frase:

Viene ribadito che Maria è la personificazione dello Spirito Santo. Maria non viene considerata la Dea, ma lo Spirito Santo viene nuovamente considerato con valenze femminili, anche se ripeto che non è possibile trovare elementi biblici a sostegno di questa visione.



"Maria è intimamente legata allo Spirito. E in verità lo Spirito Santo appare anche lui dotato di una funzione in qualche modo materna"

Non ho critiche da fare; la frase riconosce apertamente che questo Spirito Santo ha una funzione materna, quindi può bastarmi.


"L'affermazione di Maria a Lourdes "Io sono l'Immacolata Concezione"\In questa luce più viva circa l'unione intima dell'Immacolata (perché Immacolata) con lo Spirito Santo"


La mia critica a questa frase: 

- Può lusingare l'ego femminile definire "immacolata" Maria in quanto donna, ma come ho già detto questa sua "immacolatezza perfetta" non si riversa su tutte le donne, quindi l'idea cristiana misogina che "tutte le altre femmine sono indegne" resta.

- Della figura di Maria, comunque, mi disturba molto "il concetto di eterna verginità" per i motivi che ho spiegato prima: una donna è valida a prescindere che sia vergine o meno. Continuare a "lodarla in quanto vergine eterna e perpetua, con l'imene eternamente sigillato", come se fosse quella "la cosa più importante, di lei, la cosa fondamentale" nonostante si sappia bene a quali orrori porta "la consuetudine patriarcale che valuta degna una donna unicamente se resta vergine" (delitti d'onore, ragazze stuprate che sono state uccise dai familiari, deturpate con acido, mutilazioni genitali femminili, infibulazione...), mi riempie di orrore. Stimerei di più l'ideologia cattolica se la smettessero di idolatrare l'imene di una presunta donna vissuta secoli fa... questo continuo ridurre una donna a contenitore di un feto maschile divino, sua serva e perpetuamente illibata, privata totalmente di pulsioni sentimentali e sessuali, e "preservata da questo Dio Padre" dalla fisiologica rottura di una particola di pelle, contribuisce al perpetrarsi della misoginia, dell'oggettificazione delle donne viste come "imeni illibati, altrimenti siete delle meretrici", al considerare le donne senza imene come "merce scaduta"; infatti è l'idea dell'eterna verginità di Maria (prima del parto, durante e dopo il parto) e il suo essersi dichiarata "serva del Signore" che veicolano la misoginia e il disprezzo contro le donne.


"Nel cuore di Maria, dove agisce in pieno la Trinità di Dio. Pertanto il cuore di Maria è il luogo naturale in cui si verifica l'unione dell'anima con le tre persone"


La mia critica a questa frase: 

Oggettivamente, nella Bibbia non compare nessuna frase a sostegno di questa frase. Comunque, posso accettare che i cattolici credano a questa cosa, pensando che nel cuore di Maria agisca la Trinità. Questo non rende Maria una Dea, ancora una volta la femminilità è esclusa dall'essere lei stessa LA DEA. Comunque, posso accettare, come attenuazione della misoginia cristiana, che certi cattolici pensino che nel cuore di Maria "ci sta il nostro Dio trinitario". 

Nota bene: "Con lo Spirito Santo, lo sposo che la fecondò", di nuovo ritorniamo alla virilizzazione di questo Spirito Santo, visto come un maschio divino che feconda la donna-Maria.


"La sua dedizione è universalizzata e assurge a principio universale del suo seno materno per ogni grazia generatrice"


Di questo teologo avevo già parlato delle sue frasi scandalose sulla servitù femminile (la femmina vista come secondaria, il maschio come primario) e di come dio fosse l'archetipo del maschio che porta lo sperma divino...



Comunque, accetto la bella frase sul simbolismo del seno come grazia generatrice e dedizione per l'intero universo.


"La coppia immagine di Dio: più di un esegeta intravede l'immagine di Dio soprattutto nell'essere coppia."

La mia critica a questa frase: 

è una bella frase, vedere l'uomo e la donna che si amano come "immagine del Dio cristiano" e l'unica critica che si può fare è solo pensando in una prospettiva LGBTQ: solo le coppie eterosessuali sono immagini di Dio? Le coppie gay, lesbo ecc. no? Perché devono essere escluse?

"Per i cristiani la relazione uomo-donna trova consistenza e valore pieno quando è inserita nella relazione Cristo-Chiesa"



La mia critica a questa frase: 

idem, può essere struggente ed eroico il simbolismo di un Dio che ama la sua chiesa e offre la sua vita per lei, ma questo simbolismo riconferma la virilità di Dio, che fa la parte dello sposo, ed esclude le coppie non eterosessuali perché prende a modello universale dei rapporti umani unicamente l'eterosessualità.

Nota Bene: "Il Figlio di Dio si unì alla natura umana per redimerla" è una frase errata: Cristo non si è unito alla natura umana, si è unito alla sola natura maschile! La corporeità femminile è stata esclusa dall'ipostasi, non è "vera Dea, vera Donna", insomma.

Infine, concludiamo con delle riflessioni su tre punti che spesso vengono tirati in ballo per difendere "il dio maschile Gesù\la chiesa":

1) Lo so benissimo che i cristiani celebrano un dio maschile che considerano "servo e sacrificato per amore, e che si è fatto nutrimento per le sue creature" (ho letto anche diverse interpretazioni dell'Eucaristia, infatti, e una in particolar modo cercava di "femminilizzare" Cristo-Ostia quando viene mangiato da una donna e quindi "abita nel corpo della donna"...)

Io infatti non nego che questo simbolismo possa raffigurare l'amore del Dio cristiano per l'umanità... quello che è scandaloso del cristianesimo è che il loro Dio si è incarnato unicamente nascendo con un corpo maschile (e non nascendo ANCHE donna, per divinizzare il nostro corpo) elevando il corpo maschile a "sesso di Dio". Che poi questo Dio cristiano è nato "servo ed è stato ucciso" e non è nato "maschio ricco, maschio imprenditore, maschio re, maschio famoso, maschio che è invecchiato" non diminuisce comunque l'idolatria cristiana verso un corpo maschile considerato Dio... idolatrano comunque un maschio, anche se lo considerano povero e sofferente, servo e sacrificato. 

Inoltre, faccio notare che il simbolismo del Cristo Kyrios, del Cristo Re, presenta il loro Dio come dominatore, re dei re, signore dei signori, e quindi gli attributi di potenza e dominio virile sono comunque associati a Cristo nel suo aspetto di Cristo Re e asceso al cielo.


2) Lo so benissimo che la chiesa ha sempre lodato le donne che collaborano alla sua ideologia e celebra le madri e le suore impegnate nella carità e nell'aiutare i bisognosi:





Infatti sotto questo punto di vista non si può criticarli: è vero, la chiesa ha sempre lodato le "sue" donne impegnate nella solidarietà, carità, aiuto per i bisognosi ecc.

La critica che si può rivolgere è quando la chiesa pretende che le donne siano solo "madri di famiglia servizievoli e prolifiche" o "suore consacrate", facendo intendere che la donna può e deve fare solo questo oppure che qualsiasi altra cosa faccia una donna non sarà mai così importante come "il suo essere madre di famiglia o vergine consacrata".


3) Lo so benissimo che "Gesù ha trattato bene le donne, non ha seguito le consuetudini maschiliste del suo tempo, scandalizzava i farisei misogini, ha salvato la donna dalla lapidazione ecc."

Io non contesto queste cose, di Gesù, posso anche accettare che siano elementi "veritieri", di eventi realmente successi, che formano la vostra ideologia cristiana... Lo so bene anch'io che Gesù non ha mai detto frasi misogine che invece troviamo in Confucio, Maometto, Aristotele e via dicendo...

Infatti le mie critiche non vertono su queste cose dei rapporti di Gesù con tizia, caia, sempronia. Anche se la scena della "peccatrice che gli bacia i piedi e li lava con le sue lacrime" e viene lodata da Gesù è l'apice del masochismo femminile, ed è una vicenda scandalosa anche se non ho mai visto nessuna femminista indignarsi per questo scempio. Comunque, io, del vostro Dio, contesto e critico queste tre cose:

A) Il suo essersi rivelato come Dio Padre e non anche come Dio Madre in forma esplicita

B) Il suo essersi incarnato come maschio e solo come maschio, non nascendo anche come femmina

C) La misoginia che spunta fuori nelle vicende bibliche approvate da questo vostro Dio

E vedo che voi cristiani non sempre siete in grado di rispondere con a queste tre obiezioni, ma anzi, o sviate o glissate o rispondete inviperiti insultandomi, invece che rispondere nel merito...


ALTRO APPROFONDIMENTO

Info tratte da

Quali sono i doni che lo Spirito Santo conferisce ai credenti per la chiesa?

Nella prima lettera ai Corinzi (1 Cor 12,8-10), san Paolo elenca ministeri e carismi che Dio concede alla chiesa per la sua edificazione:

"Ad uno per opera dello Spirito sono date parole di sapienza; a un altro, secondo lo stesso Spirito, parole di scienza; a un altro la fede, nel medesimo Spirito; a un altro il dono delle guarigioni, in virtù di quest'unico Spirito; a un altro il potere di far miracoli; a un altro il dono della profezia, a un altro il discernimento degli spiriti, a un altro il dono delle lingue, a un altro l'interpretazione di tali lingue"

Non è un elenco completo e dimostra la ricchezza con la quale lo Spirito opera.

C'è anche una gerarchia tra questi doni (1 Cor 12,28):

"E Iddio pose nella chiesa: apostoli in primo luogo, in secondo i profeti, in terzo luogo dottori; viene poi il dono dei miracoli, poi il dono delle guarigioni, quello delle opere di assistenza, quello di governare, di parlare diverse specie di lingue"

Il primo posto spetta agli apostoli cioè al ministero apostolico perché rappresenta Cristo, il capo della chiesa. I profeti sono i predicatori ispirati mentre i dottori hanno il dono di esporre il messaggio evangelico. I Carismi sono i doni che lo Spirito concede alla chiesa, e lo Spirito li concede a chi vuole.

Cristo è "la pietra angolare": "In lui tutta la costruzione, ben compaginata, cresce come tempio santo del Signore; in lui anche voi siete inseriti nella costruzione per divenire abitazione di Dio nello Spirito."

Chi crede in Cristo viene "incorporato" in Cristo e forma il suo "Corpo Mistico". L'edificazione della chiesa serve a renderla "il tempio santo" di Dio, dove egli abita. è questo il fine: far degli uomini il tempio di Dio: per citare le parole di Pietro: "Anche voi, pietre viventi, siede edificati come edificio spirituale... per annunciare le virtù di colui che dalle tenebre vi chiamò alla meravigliosa sua luce"

Qual è il fondamento teologico di questa partecipazione di tutti i cristiani all'autorealizzazione della chiesa?

Ogni cristiano riceve il sacramento del battesimo e della confermazione: col primo viene incorporato a Cristo, col secondo riceve la pienezza dello Spirito.

L'incorporazione a Cristo rende il cristiano necessariamente "concostruttore della chiesa". Se infatti Cristo è l'unico costruttore della chiesa, formando egli una sola cosa con i cristiani, in quanto a lui incorporati, non può non renderli partecipi della sua opera. (...) La chiesa perciò è edificata da Cristo e dai cristiani insieme. (...) Lo Spirito che la cresima conferisce è Spirito di azione. (...) Lo Spirito distribuisce a tutti (1) una varietà di doni mediante i quali i singoli possano contribuire all'edificazione della chiesa. "Perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato" (Rm 5,5)

Tutti collaboratori di Dio

Ma se Dio, in Cristo e nello Spirito, è l'unico costruttore della chiesa, bisogna aggiungere che per questo scopo egli si serve pure della collaborazione di tutti i cristiani, che chiama a farne parte. Accanto a un costruttore principale abbiamo tutta una serie di costruttori secondari. San Paolo afferma: "Perché noi siamo i collaboratori di Dio, e voi di Dio siete il campo, l'edificio". Queste parole si riferiscono agli apostoli, altrove Paolo parla di tutti i cristiani. (...) Appunto perché tutti i cristiani sono collaboratori di Dio nella costruzione della chiesa, Dio assegna a ognuno un dono, un ministero, un carisma particolare, secondo cui esplicare questa collaborazione: "A ciascuno la manifestazione dello Spirito è data in vista dell'utilità comune" (2)

A ognuno è dato un dono col quale collaborare all'utilità comune, cioè all'edificazione della chiesa, anche se poi tutti questi doni vengono dall'identico Spirito che è il vero costruttore della chiesa e "opera tutto in tutti". E appunto perché ognuno riceve un dono col quale collaborare all'edificazione della chiesa, ognuno riceve anche la grazia di cui ha bisogno per esercitare la funzione assegnatagli: 

"Perciò consolatevi scambievolmente ed edificatevi l'un l'altro, come già fate" (1 Ts 5,11)

(1) Nota di Lunaria: Ma nella chiesa (e nel cristianesimo) non esiste per niente "un'uguaglianza tra gli appartenenti" infatti i ruoli sono diversi, e su base sessista. I maschi "rappresentano la forma corporale scelta dal Dio cristiano", sono sacerdoti, dottori, predicatori; i primi, nell'ideologia cattolica, fanno "le veci di Cristo", sono "alter Christus" Le femmine possono, al massimo, essere suore o "diaconesse", cioè preposte al servizio (la suora e la diaconessa NON è LA SACERDOTESSA, come credono le ingenue, la suora e la diaconessa NON RAPPRESENTANO E NON FANNO LE VECI DEL DIO CRISTIANO, ESSENDO FEMMINE). Le varie funzioni e ruoli diversi in base al sesso sono stati ben descritti da Paolo a Corinzi ed Efesi e a Timoteo.

(2) Secondo alcuni cattolici "moderni" teologi o no, Maria sarebbe una collaboratrice dello Spirito Santo, e sarebbe associata allo Spirito visto che "concepì per opera dello Spirito Santo"; altri la vedono come "sposa dello Spirito Santo", "letto nuziale dello Spirito Santo";  alcuni estendono il concetto parlando di "Cuore Immacolato di Maria" come "luogo di incontro con lo Spirito Santo", "sede dello Spirito Santo"; altri ritengono che "Dio, tramite Maria, per esempio nelle Apparizioni, manifesta la sua presenza\il suo volto materno". Ovviamente, sono tutte cose INESISTENTI nella bibbia, rifiutate dai cristiani non cattolici e frutto di personali interpretazioni e sentimenti di questo o quel cattolico che ha il desiderio di avere "la mamma celeste che lo ama e lo protegge".

Specificato ciò, una teologia cattolica che tenda a considerare materno lo Spirito Santo, e/o che associa Maria allo Spirito Santo, ridimensiona, in parte (ma è già qualcosa) l'androcentrismo mascolino divino rappresentato da dio padre e gesù cristo; è l'unico settore della teologia cattolica nel quale non ho trovato elementi misogini o scandalosamente androcentrici e che permette uno spiraglio di "simbolismo femminile" se non "totalmente divino" almeno "semidivino", fermo restando che dire che "Maria è la sposa dello Spirito Santo, suo sposo" significa - di nuovo - rendere maschile lo Spirito Santo in qualità di sposo e fecondatore (la mette incinta). 












APPROFONDIMENTO: LO SPIRITO SANTO è MASCHILE O FEMMINILE?

Info tratte da



Secondo alcune sette cristiane o mistici, lo Spirito Santo sarebbe di genere femminile (vedi la setta medioevale dei Guglielmiti che lo venerava incarnato in Santa Guglielma!) come la Sapienza/Sophia/Shekinah, e vedi anche la tre Ere: quella del Padre (il feroce Antico Testamento), quella del Figlio (il più mite Nuovo Testamento) e quella della Madre (l'età futura), l'Era risolutiva.


Il vero "Spirito Santo": i suoi attributi (esempio: "consolatore") sono passati, nella fantasia popolare, ad identificare Maria (che non è una Dea) tanto che la si appella come "consolatrice degli afflitti/rifugio dei peccatori" e via dicendo; tutte qualità che in realtà sarebbero proprie dello Spirito Santo (tra cui, ovviamente, la Maternità Divina) e non certamente - ammesso che sia esistita, cosa comunque irrilevante - di una creatura umana, tale Maria, comunissima e normalissima donna ebraica.

Approfondimento: Sophia e "Spirito Santo"

"Sophia" è un concetto filosofico e religioso comune sia allo gnosticismo, di scuola alessandrina o di scuola siriana, sia all'Ebraismo, sia al Cristianesimo. Essa assume il significato, in base al sistema al quale si applica, di Sapienza Divina o Parte Femminile di Dio. 
In senso cabalistico, Binah è la parte femminile, dopo Keter, nell'Albero delle Sephiroth. Hochmah è la Sapienza.
 
Per gli gnostici cristiani, Sophia è un elemento centrale per la comprensione cosmologica dell'Universo. Sophia è la componente femminile di Dio, e coincide con lo Spirito Santo della Trinità. Ella è, pertanto, al tempo stesso Sorella e Sposa di Cristo poiché, così come Cristo, Ella viene da Dio.
Nei codici di Nag Hammadi, Sophia è la sizigia di Gesù Cristo (essendo stata coemanata con lui, forma un'unità con Cristo), ed è identificata nello Spirito Santo della Trinità. Nel testo "Sull'Origine del Mondo", Sophia è dipinta come Colei che generò senza la sua controparte maschile. In questo modo venne originato il Demiurgo (Satana), ovvero il Dio ebraico Yahweh (anche noto come Yaldabaoth, Samael), creatore di tutto l'universo materiale e dio-minore malvagio, poiché appunto Sophia lo generò senza la sua sizigia Gesù Cristo. 

E per quanto riguarda la confusione cattolica tra Maria/Sophia:

"Alcuni commentatori ritengono che Colei che viene identificata dai cattolici come la Vergine Maria sia in realtà Sophia. Il culto della Vergine Maria infatti è tale che ella viene venerata quasi quale Divinità ella stessa, ponendo la sua considerazione al pari di quella di Dio o identificando ella stessa con Dio. È però Sophia una figura femminile di assoluta origine divina, espressa in ogni creatura, nel mondo naturale e, per alcuni mistici, parte integrante del benessere spirituale dell'umanità e della Chiesa. Sophia intesa come Dea Madre, ovvero come la manifestazione materna di Dio. La Madre di Gesù invece, rimane una figura molto riduttiva rispetto a quella di Sophia, essendo al di fuori della Creazione e di origine pur sempre umana."

(Nota di Lunaria: infatti. Perché nel vangelo Maria vale meno che niente, e non ha alcun potere e viene persino rimproverata e rinnegata da Gesù stesso, per ben tre volte: dal Gesù bambino nel tempio, al banchetto di Cana e quando Gesù sceglie la folla, stendendo il braccio ad indicare la moltitudine di persone: "questa è mia madre" cacciando via Maria. Per questo motivo i Testimoni di Geova, i Protestanti più fanatici e tutti gli altri cristiani che sono fermi alla visione "dura e cruda" della Bibbia tutta, così come fu scritta, non sono idolatri di Maria!)

Vediamo qualche altro aspetto di Sophia, un concetto gnostico,  rappresentante la Sapienza e l'Aspetto Femminile.

Per prima cosa, la Gnosi è una sterminata filosofia, affascinante nei suoi molteplici aspetti. 
Dio è l'Anthropos, l'Androgino Archetipale nel cui seno hanno luogo processi conoscitivi ed evolutivi che si concretizzano nelle Ipostasi. Gli Eoni rappresentano momenti autosussistenti nell'espandersi dinamico della realtà divina (in effetti, la Contrazione cabalistica dello Tzim Tzum è un movimento... Dio, prima ancora di Creare, si Auto-Ritrae, per lasciare spazio alla Creazione).
Abbiamo quindi la Protennoia, che è la Dimensione Femminile (anche nella Cabala troviamo Sephiroth Femminili, Maschili e Sephiroth unificatrici). La Protennoia è il primo pensiero del Padre:
"Io sono Androgina, sono insieme  una Madre e un Padre perché ho rapporti con me stessa."
In effetti, nella Genesi troviamo il famoso passo (spiegato, in modo poco credibile, come Dio che parla rivolto alla sua corte angelica...) "Facciamo l'uomo a Nostra Immagine e Somiglianza", che implica un "Noi", quindi una Dualità (Io e Te) oltre che una polarità (maschile e femminile); Per di più Elohim è genere plurale della parola ebraica "Dio". "Bereshit Bara' Elohim" sarebbe più corretto da tradurre come "All'inizio Gli Elohim Creò".

Ad ogni modo, un'altra controparte femminile è Madre Barbelo (Bè' Arba 'El) uno Spirito Virginale Immutabile; sarebbe stato logico concepire Madre Barbelo incarnata nella Madonna, ma questo avrebbe portato all'ammissione scandalosa di una Divinità Femminile, ergo... 
Madre Barbelo venne ed è adorata in campo gnostico; si pensa che dal Padre e Madre Barbelo discendano emanazioni di quattro membri alla volta, le Sigizie, ovvero quaterne maschili alternate a quaterne femminili. (poteva una tale parità sessuale essere accettata dal cristianesimo di stampo paolino e poi scolastico? Ma certo che no! Ecco perché i poveri gnostici vengono dipinti come anticristi!)

Senza scendere nei particolari delle infinite sette gnostiche (tra le quali le più interessanti sono quelle degli Ofiti o dei Naasseni, che adoravano il Serpente, Nahash), diciamo sinteticamente che, ad un certo punto, Madre Barbelo si divide in una Triade: Pensiero - Voce - Parola: 
il pensiero vive in se stesso immerso nella Luce e nel Silenzio:
"Io sono una Voce essendo... nel Silenzio", esclama la Protennoia. 

Dalla Voce, trae origine il Figlio (Logos; possiamo considerarlo anche il Cristo, se vogliamo).

Riporto un brano di Tolomeo (della scuola Valentiniana) particolarmente suggestivo (come un po' tutto il linguaggio gnostico o i miti gnostici...) :

"Nelle altezze invisibili e incomprensibili, c'è un Eone perfetto pre-esistente: lo chiamano Pre-Principio e Pre-Padre e Abisso. Era Invisibile e Incomprensibile, Eterno e Ingenerato e stava in grande tranquillità e solitudine nei tempi infiniti. Stava insieme a Lui anche il Pensiero che chiamiamo Grazia e Silenzio. Una volta l'Abisso meditò di emanare da sé un Principio di tutte le cose e depose in guisa di Seme questa emanazione che meditò di emanare nel Silenzio che esisteva insieme con Lui come in una matrice. Da questo rapporto ha origine il Figlio o Nous."

L'Autofecondazione dell'Androgino Archetipale è rappresentata come contemplazione del principio maschile nello specchio femminile che costituisce la sua dimensione vitale ed emozionale.
Dal Figlio vengono emessi 4 Eoni: Harmozel (dal quale sorse Adamo), Oroiael (dal quale sorse Seth, terzo figlio di Adamo e l'unico a sua immagine e somiglianza, a differenza di Caino e Abele...) Daveithe (le Anime dei Perfetti) ed Eleleth (Anime che conobbero la Perfezione).
Il Nous Androgino ha per compagna Aletheia (Verità), che costituisce con Abisso e Silenzio la Tetrade primordiale.
Da qui in poi, vengono emanati altri Eoni, fino a raggiungere i 30 Eoni.

Ora vediamo qualche aspetto legato a Sophia.

La Sophia Gnostica di stampo Sethiano e Valentiniano (due sette di gnostici) svolge la funzione di mediazione tra Dio e Materia; secondo l'apocrifo di Giovanni: 
"Essa pensò senza la volontà dello Spirito... e si manifestò  in lui un'opera incompiuta diversa per la sua forma, poichè essa l'aveva formata senza il suo compagno." 
Il suo "peccato" è l'Hybris, la Superbia: Audacia di generare senza il contributo maschile: Sophia emette la sostanza, ma non la forma.
Abbiamo qualche stralcio attribuito a Sophia: che è nera, essendo primordiale, e come Iside tiene nascosta la sua gloria.

"Sono io quella che è stata odiata, e che è stata amata ovunque. Sono io quella che viene chiamata Vita, e che voi avete chiamato morte. Sono io quella che viene chiamata Legge, e che voi chiamate priva di legge. Sono io quella che avete inseguito e sono io quella che avete rinchiuso."

In un testo gnostico (Protennoia Trimorfica) si legge: 

"E io venni, per la seconda volta nelle fattezze di una donna: e parlai con loro. E io li istruirò sulla prossima fine del Regno. E io li istruirò sull'inizio del Regno che viene, che non sperimenta il cambiamento e dove il nostro aspetto cambierà. "

Abbiamo poi un altro testo, Bronte (il Tuono),  che sotto forma di discorso di rivelazione pronunciato da un'entità femminile rappresenta il modo di affermare la presenza nel Cosmo del Principio Spirituale:

"Io sono stata inviata dalla potenza , e sono venuta  a quelli che riflettono su di me, e sono stata trovata in mezzo a quelli che sono alla mia ricerca. Guardate a me, voi che riflettete su di me e voi che ascoltate, uditemi: voi che state aspettando, prendetemi con voi, e non allontanatemi dalla vostra vista. Fate in modo che né la vostra voce, né il vostro udito mi odano, non ignoratemi in alcun luogo o tempo. Non siate ignoranti nei miei confronti perché io sono la prima e l'ultima, io sono l'onorata e l'odiata, io sono la prostituta e la santa."

Ad ogni modo, Sophia si è manifestata alle tenebre informi, che contenevano in sé la sostanza di queste mondo. Sophia le ha illuminate, trasmettendo quella Dynamis, Principio Spirituale, che porta alla formazione della Materia Spirituale.

Nell'apocrifo di Giovanni troviamo: "Quando Sophia non potendo più contenere la passione che era in Lei concepì il Suo Pensiero, non potè rimanere inattiva e venne fuori il prodotto della Sua Opera, incompiuto, odioso nella forma perché essa lo aveva generato senza il suo compagno di coppia. Egli non aveva la forma della Madre, ma di Serpente e di Leone, e i suoi occhi gettavano una luce di fuoco."

Una creatura venerata dagli Gnostici è proprio l'Anguipede, una sorta di ibrido (testa di gallo, busto di leone - animali solari -,  piedi a forma di serpente - animale notturno -), Dio della Guerra, armato di lancia, scudo e frusta; in alcuni amuleti, troviamo l'Anguipede, a cui sono stati aggiunti i nomi di Jahvè (Dio tutt'altro che pacifico...), mentre in altri amuleti di stampo ofita, troviamo il Serpente in trono, armato di lancia e con un globo nella mano; di fronte a lui, qualcosa di simile a un babbuino, inginocchiato e con il fallo in erezione. è interessante notare che il gallo non solo è citato nei Vangeli (gesù fu rinnegato tre volte prima del canto del gallo), ma è anche un animale fondamentale nel Voodoo.

Ad ogni modo, Sophia genera Ialdabaoth, il Primo Arconte che si costruisce un Eone di Fuoco, e poi unendosi a Aponoia (controparte negativa dell'Ennoia) genera 12 Angeli. A questi se ne aggiungono presto altri. A questo punto Ialdabaoth esclama "Io sono Dio e non ve ne è un'altro fuori di me" (che somiglianza con il Jahvè dell'Antico Testamento, eh?!) ma dall'Alto si ode una voce: "Esiste l'uomo e il figlio dell'uomo."
Segue poi la creazione del "nostro mondo" ad opera proprio degli Arconti capeggiati dal malvagio Ialdabaoth (ovvero Jahvè, per gli Gnostici) e di Adamo ed Eva, sul modello dell'Adamo Celeste. 

Sorvolando su questa complicatissima genesi, dico solo che Ialdabaoth, per gli Gnostici, si unì a Eva, generando Caino e Abele. Quando fu Adamo ad unirsi ad Eva, generò a sua immagine e somiglianza, ovvero Seth. Secondo un'altra concezione, un Eone, Epinoia Zoe, entra in Eva, ed unendosi ad Adamo genera Seth e sua sorella Norea (che non credo sia citata nella Bibbia). 

Sophia si pente di quello che ha causato, e così Cristo Logos viene inviato come Soter, "Salvatore". Sophia viene anche identificata come Achamoth o come Spirito Santo. Si ritiene che Achamoth o Echamoth sia l'Aspetto di Sophia della Morte perché "Achamoth" potrebbe essere una corruzione linguistica di "Hokhmah", "Saggezza" (è una Sephira emanata da En Soph) e di "Moth", "Morte".

A livello storico, l'Incarnazione dello Spirito Santo è avvenuta in Santa Guglielma, nel Medioevo,e i suoi devoti (Guglielmiti) vennero ovviamente sterminati dall'Inquisizione. La loro colpa? Aver affermato che dopo il Cristo, discese incarnata in forma femminile lo Spirito Santo (che pure, ha natura femminile; e non è un caso che proprio nel Medioevo "viene messo da parte", perché le riflessioni teologiche preferite dai teologi sono inerenti il Padre e il Figlio, oltre che la morale sessuale così come la conosciamo...)

Infine, in Alchimia, Rebis è la Pietra Filosofale Ermetica, il conseguimento dell'Androgino, la Riconciliazione degli Opposti (che troviamo anche in Hegel), l'Interezza, l'Illuminazione. Dopo aver subito la dissoluzione e la morte della Nigredo, il Sole e la Luna, il Maschio e la Femmina, il Re e la Regina, lo Zolfo e l'Argento Vivo (tutti elementi che troviamo anche nei Tarocchi...) risorgono come Petra Gentrix, la Perfezione dell'Ermafrodito.
      
Approfondimento Teologico sullo  "Spirito Santo"

"Dio è Spirito" (Giovanni 4,24) ma questo versetto biblico che cosa ci dice di Dio?
L'italiano utilizza almeno tre espressioni: "vento", "soffio" e "spirito", per tradurre un singolo sostantivo ebraico, Ruach.
Questa importante parola ebraica ha una profondità di significato che è praticamente impossibile riprodurre con una sola parola italiana. Ruach, tradizionalmente tradotto semplicemente come "Spirito" (in latino, Spiritus, è maschile. Ruach, però in Ebraico, è femminile), è una parola avente una grande varietà di significati, ciascuno dei quali getta luce sulle complesse associazioni della concezione cristiana dello Spirito Santo.  

Gli autori dell'Antico Testamento sono molto attenti a non identificare Dio con il vento, e quindi a non ridurre Dio a livello di una forza naturale. (*) Ciò nonostante viene tracciato un parallelo fra la potenza del vento e quella di Dio. [...] Questa immagine dello Spirito come potenza redentrice è forse espressa nella sua forma più significativa nel racconto dell'Esodo dall'Egitto, quando un potente vento divise il Mar Rosso (Esodo 14,21). In questo caso l'idea della Ruach veicola sia la potenza sia l'intento redentivo di Dio.

(*) Per quanto riguarda l'antico culto del Vento, vedi questo stralcio tratto da "La Dea Bianca" di Graves: Lo stretto legame tra Dea e venti è mostrato anche nella credenza che le cavalle (come si è detto, animale lunare) possano concepire solamente esponendo al vento il posteriore.
Questa credenza è ripresa anche da Varrone, Plinio e Columella, mentre Tolomeo attribuisce al solo Zeus che regna sul Nord "i venti che recano la fertilità", e uno dei titoli di Zeus era Boreo.
Tracce di un culto palestinese del vento del Nord si trovano in Isaia XIV 13, Ezechiele I, 4, Salmi XLVIII, Giobbe XXXVII.
Il cristiano Lattanzio alla fine del III secolo, vede nella fecondazione delle cavalle un'analogia col concepimento della Vergine Maria per opera dello Spirito Santo.
Secondo l'Odissea, la sede dei venti, ossia il centro del culto di Borea e dei suoi fratelli si trovava sull'isola Eolia; ma il culto di Borea oltre che al Nord di Atene, si diffuse anche a Ovest (si sa che era venerato anche presso i Turi Italici) ed è probabile che abbia raggiunto anche la Spagna. Nella tarda classicità l'isola Eolia di Omero fu identificata con Lipari, che era stata colonizzata dagli Eolici. 

L'idea dello Spirito è collegata con la vita. Quando Dio creò Adamo, soffiò in lui un alito di vita; come risultato di quest'azione, Adamo divenne un essere vivente (Genesi 2,7).
La differenza fondamentale fra un essere umano vivente e uno morto è che il primo respira ("soffia") e il secondo no.
Questa osservazione condusse all'idea che la vita dipendesse dal respiro. Dio è colui che immette il soffio della vita in contenitori vuoti, e li chiama all'esistenza.
Dio portò Adamo alla vita soffiando in lui.
è quindi importante notare che la parola Ruach viene spesso collegata con l'opera creatrice di Dio (Genesi 1,2; Giobbe 26,12-13, 33,4; Salmo 104,27-31) benché la funzione propria dello Spirito non sia specificata. Esiste un evidente collegamento fra Spirito e il dono della vita mediante la creazione. Didimo il cieco (morto nel 398) fu uno dei molti autori che indicarono lo Spirito come responsabile della creazione, del rinnovamento e della santificazione delle creature di Dio. 
Questa tesi viene espressa con particolare chiarezza da Basilio di Cesarea:
"Allo Spirito si rivolge tutto ciò che ha bisogno di santificazione; Lui (che poi è una LEI. Nota di Lunaria) desiderano ardentemente tutti quelli che vivono secondo virtù: dal suo soffio sono come rinvigoriti e aiutati a raggiungere il fine loro proprio anche seconda natura. Capace di perfezionare gli altri, egli per sé non vien meno in nessuno; vive senza bisogno di rifare le sue forze e anzi rifornisce la vita; le anime che portano lo Spirito (Pneumatofore) illuminate dallo Spirito diventano esse stesse spirituali e riversano la grazia sugli altri. Da qui provengono: la previsione degli avvenimenti futuri, la conoscenza dei misteri, la comprensione delle cose nascoste, la distribuzione dei doni di grazia, la cittadinanza celeste, un posto nel coro angelico, la gioia senza fine, la permanenza in Dio, la somiglianza con Dio, il più alto dei desideri: divenire Dio."

Lo Spirito come Carisma 

Il termine tecnico "Carisma" fa riferimento al "riempire un individuo dello Spirito di Dio". 
Il dono della Sapienza viene spesso presentato come conseguenza del conferimento dello Spirito (Genesi 41,38-39; Esodo 28,3; 35,31; Deuteronomio 34,9) [...] Il dato più importante di questa caratteristica dello Spirito è collegato al problema della profezia.

Il settore della Teologia che studia lo Spirito Santo è la Pneumatologia; uno dei contributi più significativi alla Pneumatologia fu dato da Agostino.
Già Mario Vittorino aveva così celebrato lo Spirito:

"Aiutaci, Spirito Santo; legame di Padre e Figlio, quando riposi, sei il Padre; quando procedi, il Figlio; nel legare tutti in uno, sei lo Spirito Santo."

Lo Spirito Santo qui è visto come "copula", il legame tra Padre e Figlio ("Patris et filii copula")

Questa è l'idea che Agostino riprenderà e svilupperà nel trattato "De Trinitate": lo Spirito è lo Spirito sia del Padre sia del Figlio, e li unisce in un legame d'amore.

"Da questo conosciamo che noi siamo in lui ed Egli è in noi, perchè ci ha dato del suo Spirito (I Giovanni 4,13) è dunque lo Spirito Santo, del quale Egli ci ha dato, che fa sì che noi restiamo in Dio e lui in noi: ora questo è opera dell'amore. è dunque lo Spirito Santo il Dio amore."

Per Agostino, lo Spirito è un dono, dato da Dio, che unisce i credenti sia a Dio sia agli altri credenti, quindi alla Chiesa. 
Lo Spirito crea legami d'unità tra i credenti, dai quali dipende l'unità della Chiesa, il tempio dello Spirito Santo, il luogo nel quale "egli" dimora. 

Le funzioni dello Spirito Santo

La tradizione cristiana concentra l'azione dello Spirito Santo in tre aree: rivelazione, salvezza, vita cristiana.
Il ruolo centrale dello Spirito è quello di far conoscere Dio all'umanità. Ireneo scrisse: "Spirito Santo, tramite il quale i profeti profetizzarono" (si tenga presente che le donne, fin dai primordi, furono associate alla profezia, persino in quei popoli misogini, come i greci. Pensiamo alla figura della Pizia, o ancora, alla figura mitologica di Cassandra. Nota di Lunaria)
La maggior parte dei teologi ha anche considerato la fede stessa come il risultato dell'azione dello Spirito Santo: "Conoscenza [...] suggellata nel nostro cuore dallo Spirito Santo", la definisce Calvino.

Per quanto riguarda la dottrina della Salvezza, allo Spirito compete il ruolo di santificazione, che rende l'umanità come Dio, nella divinizzazione, e anche, come è stato detto da Agostino, il ruolo di "creatore di unità" all'interno della Chiesa:

"Lo Spirito di Dio [...] racchiude tutti nell'unità spirituale" (Cirillo di Alessandria)

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Ora, qualche stralcio tratto dal "La Dea Bianca", sia per quanto riguarda il pensiero di Robert Graves, sia per quanto riguarda i miei commenti.

Per quanto invece riguarda gli attributi femminili a questo "Dio Padre", ce ne sono stati, ma furono ovviamente cancellati.
Secondo la dottrina gnostica Gesù fu concepito nella mente dello Spirito Santo che in Ebraico era femminile, e "aleggiava sulle acque" in Genesi (tutte le Dee sono connesse alle acque: Mami Wata, Yemanja, Venere, per citarne qualcuna).
Maria era solo il recipiente fisico; Lo Spirito Santo era la Saggezza, femminile (Sophia).
"Spirito Santo" derivò dalla grammatica latina "Spiritus" - termine maschile - e dall'avversione dei cristiani per le divinità femminili. Tra l'altro solo nel cristianesimo si pensa che sia una divinità maschile a generare ("Generato dal Padre": si dice ancora oggi), perché per tutti i popoli pre-cristiani, il concepimento è sempre femminile. Fecero eccezione i Greci - altro popolo misogino, anche se non ai livelli dei cristiani - perché nel mito, Atena è "partorita" dalla testa di Zeus fracassata. 

Gli Ebioniti, mistici esseni del I secolo d.C, credevano nello Spirito Santo Femminile, e quelli di loro che abbracciavano il cristianesimo e dai quali discendono gli gnostici clementini del II secolo, facevano della Vergine Maria il ricettacolo dello Spirito Santo che essi chiamavano Michael ("Chi è come Dio?").  

Altre due curiosità:

"Adamo" a dispetto dell'interpretazione con la parola semitica "Edom" ("rosso") potrebbe derivare da Adamos, Adamas o Adamastos, "Invitto, Inesorabile", epiteto omerico di Ade, che derivò da sua madre, la Dea della Morte.

Nel testo etiopico "Leggende di Nostra Signora Maria", si parla di Maria come perla bianca e uccello bianco, perché la sua anima esisteva prima del tempo: "Gioacchino disse a sua moglie Anna: "Ho visto il cielo aprirsi e un uccello bianco discenderne e librarsi sopra il mio capo". Ora, questo uccello aveva avuto il suo essere nel tempo antico... Era lo Spirito della Vita in forma di un uccello bianco e si incarnò nel grembo di Anna quando la perla uscì dai lombi di Gioacchino e Anna la accolse, ed era il corpo di Nostra Signora Maria."
La colomba, che è il simbolo dello Spirito Santo e discende su Gesù al momento del Battesimo, è un animale sacro alla Dea, ed era già attributo delle Sacerdotesse, molto prima dell'avvento del cristianesimo, così come la perla, che è connessa al mare e quindi alla Dea.

La Dea-Luna della Palestina asianica era associata alle colombe (Nota di Lunaria: che poi i cristiani hanno scippato, ovviamente, fallizzando la colomba per lo spirito santo) come le corrispondenti divinità di Tebe d'Egitto, Dodona, Ierapoli, Creta e Cipro. Ma era adorata anche come vacca dalle lunghe corna: Hathor, Iside, Astaroth Karnaim. Iside è una parola asiatica onomatopeica, Is-Is, "Colei che piange", perché si riteneva che la Luna spargesse la rugiada e perché Iside, originale precristiano della "mater dolorosa", piangeva Osiride ucciso da Set. Iside era identificata con Io, la vacca lunare bianca o dorata giunta in Egitto da Argo. La "O" di Io è un'Omega, comune variante di Alfa.

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L'associazione con lo Spirito Santo è più misteriosa da rintracciare nei suoi moventi biografici. Possiamo facilmente supporre che Guglielma fosse devota dello Spirito Santo, come la sorella Agnese che volle entrare in clausura delle Clarisse il giorno di Pentecoste. Pare, inoltre, che Guglielma fosse nata proprio il giorno di Pentecoste e questo dato biografico prese uno speciale significato agli occhi dei suoi seguaci. Ma più profondamente, Guglielma era una pensatrice dello Spirito Santo e una portatrice della sua sapienza la quale in lei doveva manifestarsi in una maniera che i cristiani del suo tempo potevano riconoscere e nominare. [...] Consolatore, in greco "Paraclito", è detto lo Spirito Santo. Nella teologia trinitaria questo titolo è pari a quello di Creatore per il Padre e di Salvatore per il Figlio. Il Paraclito, in greco, sarebbe più esattamente l'avvocato e il consigliere che difende la persona affidatagli in tribunale e insieme la rincuora per aiutarla a fare fronte alla prova con successo. Un tema, questo, che ritroveremo nel culto di Guglielma. [...] I due grandi inni medioevali dedicati allo Spirito Santo, il Veni Creator, del secolo IX e il Veni Sancte Spiritus degli inizi del secolo XIII, ci aiutano a capire che cosa potevano avere in mente i devoti di Guglielma quando la associavano allo Spirito Santo. Lo Spirito Santo vi è chiamato consolatore, dolce ospite dell'anima, dolce refrigerio, riposo nella fatica, riparo nella calura, conforto nel pianto. Gli viene chiesto di accendere la luce dei sensi, d'infondere amore nei cuori, di rafforzare i nostri corpi deboli, di lavare ciò che è sudicio, d'irrigare ciò che è arido, di piegare ciò che è rigido, di scaldare ciò che è freddo, di raddrizzare le storture. L'idea è quella di una divina potenza che fonde in sé la capacità di ravvivare e di mitigare, invocata perchè corregga le mostruosità ordinarie di questo mondo, non però giudicandolo dall'alto ma calandosi in esso e così trasformandolo dal suo interno, senza forzature. [...] Il medico Giacomo, che conobbe personalmente Guglielma e l'assistette nei suoi ultimi giorni, credeva, come altri devoti, che lo Spirito Santo era presente incarnato in lei. [...] Questa straordinaria idea di un'incarnazione femminile di Dio, fondamento e principio di tutta l'eresia guglielmita, si diffuse quando Guglielma era ancora in vita. 

E per quanto riguarda il Libero Spirito:

"I fratelli e le sorelle del Libero Spirito disprezzavano il sapere che s'impara leggendo, che si studia nelle scuole. La vera scienza viene direttamente da Dio, per un'illuminazione dello Spirito Santo. Il movimento contava numerose e importanti presenze femminili. La sua vittima più illustre è una donna, Margherita detta Porete, una beghina, bruciata a Parigi nel 1310, autrice di un trattato "Lo specchio delle anime semplici", in volgare, che è un testo importante per conoscere la spiritualità del movimento. Il protagonismo femminile trovava nel Libero Spirito aspetti particolarmente favorevoli. Come la valorizzazione della mente femminile che per forza di cose non era libresca né scolastica, il superamento dei rapporti gerarchici tra esseri umani, l'ottimismo verso lo stato di natura. Che induceva i cristiani a una più tranquilla accettazione del sesso e quindi del corpo femminile, altrimenti fonte di angoscia  e di vergogna.
Non pare che il movimento fosse organizzato su larga scala. La sua tendenza era di costruire piccoli gruppi, raccolti ciascuno intorno a un personaggio eminente, il quale aveva quella posizione per la sua capacità di iniziare gli altri alla libertà dello Spirito, con un insegnamento che pare fosse di tipo esoterico. Se il personaggio eminente era una donna, prendeva il titolo di "Madre divina". 
I fratelli e le sorelle del Libero Spirito si sentivano parte della Chiesa Vera, la Chiesa Spirituale senza gerarchia e senza riti. Di essi si diceva che erano dediti a orge sessuali che per loro avrebbero avuto carattere di cerimonie sacre. La bolla papale "Sepe Sanctam Ecclesiam" secondo alcuni storici era diretta contro i fratelli del Libero Spirito."    


APPROFONDIMENTO: L'EFFUSIONE DELLO SPIRITO SULLE DONNE E IN RAPPORTO A MARIA

Frasi tratte da 


Tutta la Bibbia ci parla dello Spirito Santo; l'Antico Testamento parla dello Spirito di Dio (Ruah, soffio) come Forza e Potenza Divina, che si manifesta nella creazione e conservazione della vita. "Lo Spirito del Signore riempie l'universo, abbracciando ogni cosa" (Sap. 1,7) "Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca tutto il loro ornamento" (Sal 33,6). 
Questo soffio di Dio agisce costantemente in una continua ricreazione cosmica. Se dovesse essere ritirato, la creazione morirebbe. "Togli il loro spirito ed essi muoiono e ritornano nella loro polvere; mandi il tuo spirito ed essi sono creati, e rinnovi così la faccia della terra" (Sal 104,29-30)
 
Il cuore umano, così incline al male, viene rinnovato dallo Spirito Santo. Lo Spirito di Dio riveste di coraggio, sapienza e fede diversi personaggi dell'Antico Testamento.
"Implorai e venne in me lo Spirito dello Sapienza, lo preferii a scettri e troni, stimai un nulla la ricchezza al suo confronto; [...] Essa [la Sapienza] è un tesoro inesauribile per gli uomini" (Sap. 7,7-14)
è lo Spirito che invia i profeti. Dice Isaia: "Lo Spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione. Mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai poveri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l'anno di misericordia del Signore" (Is 61, 1-2)
Lo Spirito del Signore è un'effusione di doni divini dati ai patriarchi, profeti, giudici, re, artigiani, per metterli in grado di compiere al meglio la loro missione. Non sono soltanto singole persone, ma è anche tutto il popolo di Israele a ricevere il soffio vivificatore: in Ezechiele si legge "Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio Spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei precetti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi" (Ez 36,26-27) "Spanderò il mio Spirito sulla tua discendenza, la mia benedizione sui tuoi posteri" (Is 44, 3-4)
Le donne non sono escluse perché in Gioele è scritto: "Dopo questo, io effonderò il mio Spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; i vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni. Anche sopra gli schiavi e sulle schiave in quei giorni, effonderò il mio Spirito" (Gl 3,1-2)
La realizzazione universale di questa effusione dello Spirito si avrà durante la Pentecoste (At. 2,17-21)
 
In Isaia è profetizzato che lo Spirito del Signore sarà sul Messia: "Su di lui si poserà lo Spirito del Signore, Spirito di Sapienza e di Intelligenza, Spirito di consiglio e di fortezza, Spirito di conoscenza e di timore del Signore" (Is 11,2-3) 
Gli attributi dello Spirito corrispondono a quelli della Sapienza: sapienza, intelligenza, consiglio e fortezza, conoscenza, pietà, timor di Dio. Gesù avrà quindi una dote pneumatica, una straordinaria concentrazione dei doni dello Spirito.
L'incarnazione del Figlio di Dio è posta sotto la virtus pneumatica dello Spirito Santo che nel ventre di Maria crea il corpo di Gesù: "Quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo" (Mt 1,20) "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato figlio di Dio" (Lc 1,35)


 
Nota di Lunaria: nell'Urban Fantasy "Due candele per il Diavolo" basato sulla guerra eterna tra angeli e demoni, l'Autrice immagina che Gabriele sia femminile... e che resti incinta (!)


In Gesù si ha un nuovo inizio dell'umanità e lo Spirito è energia creatrice e vivificatrice ("Spiritum vivificantem"), la stessa che troviamo in Genesi, quando lo Spirito "aleggia sulle acque". Per questo Maria è ritenuta dimora, sacrario e sposa dello Spirito Santo; mentre all'Annunciazione lo Spirito è solo su Maria, alla Pentecoste lo Spirito si effonde anche sugli apostoli ("assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria", specifica Atti 1,14)
In effetti, diversi teologi (Teofane di Nicea, san Giovanni Eudes, Pierre de Bérulle, san Luigi de Montfort, Sant'Alfonso de Liguori, san Massimiliano Kolbe) hanno delineato una mariologia pneumatologica, con la figura di Maria vista alla luce e in relazione con lo Spirito Santo: questo rende Maria "Tuttasanta" (Panaghìa) perché capolavoro dello Spirito Tuttosanto (Panàghion), e quindi immagine del Paraclito, lo Spirito Santo, per partecipazione e per grazia (come scrive Teofane). Lo Spirito diventa un solo principio con Maria sul piano dell'azione: lo Spirito e Maria sono in sinergia perfetta in ordine all'azione: due persone distinte ma un'unica azione.
 
Secondo certi teologi, lo Spirito Santo non sarebbe più senza volto e senza nome, ma avrebbe preso le fattezze (nome e viso) di Maria perciò Maria sarebbe diventata il volto materno di Dio.






Nota di Lunaria: ripetiamo che il fatto che qualche cristiano "pensi che Maria sia stata divinizzata o semidivinizzata" (una sorta di unione ipostatica con lo Spirito Santo o basandosi sul presupposto che se Dio acquista l'umanità da Maria quando Gesù si forma nel suo ventre, Maria acquista la divinità da Dio) o che Maria faccia parte della Trinità (Quadrità) NON STA A SIGNIFICARE CHE "NELLA BIBBIA C'è SCRITTO COSì" 
E\O "LA CHIESA CATTOLICA HA DETTO CHE MARIA è UNA DEA". Ripeto, sono pensieri di teologi del nostro tempo, che "magari sono dispiaciuti per la misoginia del cristianesimo che è stata in vigore per tanti secoli" che cercano di salvare il salvabile di una religione patriarcale inventandosi che Maria è una Dea o è semidivina perché "io sento che è così, nel mio cuore".

Infine, qui trovate delle prove che ho conservato, prese da siti o libri cristiani che hanno citato "Dio Madre\Dio materno" https://diospiritosantomaterno.blogspot.com/2021/07/dio-madre-nella-bibbia.html





APPROFONDIMENTO: LA GIOIA, IL FRUTTO DELLO SPIRITO SANTO

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San Giovanni Bosco insegnava che la gioia è la più bella creatura uscita dalle mani di Dio dopo l'amore; il primo grande dono della Madonna Consolata è proprio quello della gioia: la sua opera consiste nel lasciare diffondere tutta la gioia di Dio attraverso di sé, che ha generato Gesù, la gioia di Dio fatta uomo, fatta storia e messa a nostra disposizione. San Paolo colloca la gioia tra i frutti dello Spirito Santo: "Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi" (Fil 4,4). I cristiani non possono non essere nella gioia. Peccano se disobbediscono senza motivo a questa esortazione di san Paolo. Questa gioia non sta nelle situazioni della vita, ma nell'intimo dell'anima e non viene mai meno, anche nei momenti di sofferenza, prova e persecuzione, come era per la prima comunità cristiana: "I discepoli, respinti dalla gente che non ascoltava, erano pieni di gioia e di Spirito Santo" (At 13,52)
La gioia non può mai essere separata dal dono. In Dio tutto è gioia perché tutto è dono. Affermare che Dio ha dato suo Figlio per noi vuol dire che ha dato veramente tutto. E così è stato anche per Maria, che si è donata senza riserve alla chiamata di Dio.
Vita evangelica e gioia cristiana coincidono e sono inseparabili. Madre Teresa diceva che "la nostra gioia è il mezzo migliore per predicare il cristianesimo"
La nostra gioia è la più forte testimonianza del Vangelo perché è la notizia della gioia più grande.
"Perché l'amore di Dio è stato riversato sui nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato" (Rm 5,5)

ALTRO APPROFONDIMENTO tratto da


L'Incarnazione avviene per opera dello Spirito Santo e di Maria: Incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine. è quindi di somma importanza associare alla devozione mariana anche la devozione allo Spirito Santo. Perciò è utile fare dei rilievi comparativi tra la devozione mariana e quella allo Spirito Santo. C'è da dire che la Teologia dello Spirito Santo è stata meno approfondita rispetto alla Teologia Mariana; gli ortodossi accusano i cattolici di aver attribuito a Maria le prerogative dello Spirito Santo, ma è stato più frequente e facile mettere in luce la partecipazione limitata e analoga di Maria nel piano della salvezza.
Maria è il Sacrario o Tempio vivo dello Spirito Santo; nella sua vita possiamo rilevare tre epifanie dello Spirito Santo: l'Immacolata Concezione che fin dal primo istante della sua vita terrena rende Maria Tempio dello Spirito Santo che dimora in lei per prepararla alla sua missione di Madre di Dio; l'Annunciazione in cui Maria è adombrata come nuova Arca dell'Alleanza, di Spirito Santo per la concezione del Figlio di Dio; la Pentecoste in cui Maria implora e gode dell'effusione visibile dello Spirito Santo, anima del Corpo Mistico; ricordiamo anche Elisabetta che, mediante il saluto di Maria, è riempita di Spirito Santo (Lc 1,41) e gli Apostoli (At 8,15) alla cui preghiera e imposizione delle mani, i credenti sono riempiti di Spirito Santo.
Inoltre Maria si può dire Segno dello Spirito Santo, manifestatrice ed espressione visibile dello Spirito e della sua azione: "Il Signore stesso vi darà un segno. Ecco la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele" (Is 7,14 - Mt 1,23) Anche Giovanni presenta la Madre del Messia come grande segno (Ap 12,1); come Madre del Messia Maria è segno, immagine vivente di Gesù di cui porta i lineamenti fisici e spirituali; ma è pure segno visibile dello Spirito Santo perché l'Incarnazione è appropriata all'azione invisibile dello Spirito Santo e alla cooperazione di Maria. Maria è segno dello Spirito Santo ossia manifestazione visibile dello Spirito Santo per la sua santità e per la partecipazione all'opera della salvezza che la fa pure partecipe in modo finito, analogo e dipendente a molteplici funzioni salvifiche dello Spirito Santo. Infine va ricordato che ogni cristiano è segno e tempio dello Spirito Santo.

1) Così come si dice ad Jesum per Mariam "a Gesù per mezzo di Maria" si deve dire anche ad Jesum per Spiritum Sanctum, "a Gesù per mezzo dello Spirito Santo": lo Spirito Santo continua e completa l'opera di Gesù e san Paolo afferma che "Gesù è Signore, se non sotto l'azione dello Spirito Santo" (1 Cor 12,3)
2) Si dice che Maria forma in noi Cristo così come lei ha formato Cristo; ma anche lo Spirito Santo forma in noi Gesù, essendo noi rinati come alter Christus, dall'acqua e dallo Spirito Santo (Gv 3,5)
3) Si dice che Maria è Madre del buon consiglio ma questo compete anzitutto allo Spirito Santo: "Vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ha detto" (Gv 14,26)
4) Si dice che Maria è nostra Avvocata, "con la sua molteplice intercessione continua ad ottenerci le grazie della salute eterna", ma anche lo Spirito Santo è il Paraclito, l'Avvocato per eccellenza: "Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, perché rimanga con voi per sempre" (Gv 14,15)


APPROFONDIMENTO: I FIORI NEL MISTICISMO MARIANO

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Ora hai un momento di quiete e ti invito ad entrare nell'intimo del mio Cuore Immacolato per vedere quale abisso di amore e di dolore esso racchiude. Il mio è un cuore di Mamma, un cuore vero, vivo, di Mamma vera e viva per tutti i suoi figli. Gli uomini, redenti da mio Figlio, sono tutti anche figli miei: lo sono nel senso più vero della parola. Anche i lontani, anche i peccatori, anche gli atei, anche quelli che respingono Dio, quelli che lo combattono e lo odiano: sono tutti figli miei. E Io sono Mamma per loro. Per molti di essi sono la sola Mamma che hanno, la sola persona che si prende cura di loro, che veramente li ama. E allora il mio cuore è continuamente consumato dal dolore e da un più grande amore per questi miei figli.  Io li voglio aiutare, li voglio salvare, perché sono la Mamma. Per questo io soffro per loro, soffro per i loro peccati, soffro per la loro lontananza da Dio, soffro perché essi compiono il male, soffro per tutto il male che essi si fanno. Ma come aiutarli? Come salvarli? 
Io ho bisogno di tanta preghiera, mi occorre tanta sofferenza. 
Solo con la preghiera e la sofferenza di altri miei figli buoni e generosi, potrò salvare questi miei figli. Ecco il movimento dei miei sacerdoti: è voluto da Me per riparare il danno immenso fatto in tante anime dall'ateismo, per restaurare in tanti cuori violati l'immagine di Dio, il volto misericordioso del mio Figlio Gesù. 
I miei sacerdoti sono i miei restauratori: essi ricomporranno in tante anime il volto di Dio e così essi porteranno tanti miei figli dalla morte alla vita. Saranno così i veri consolatori del mio Cuore Addolorato. Ma il mio è anche Cuore Immacolato, cioè un cuore di Mamma che non è mai stato offuscato da nessun'ombra, da nessun peccato, limpido come sorgente, chiaro come la luce. Ed ora esso stesso è come sommerso da tutto il fango che ha sommerso il cuore e l'anima di tanti miei figli [...] Si è disteso questo velo di morte sul mondo e le anime vengono contaminate, ancora prima che esse si aprano alla coscienza della vita. [...] I miei sacerdoti dovranno essere puri, molto puri. Io stessa li ricoprirò del mio manto immacolato e li farò uomini nuovi, sacerdoti integri e immacolati. A coloro che sono caduti darò una nuova purezza, li chiamerò ad una seconda, più bella innocenza di dolore e di amore. [...]
La gioia della Mamma è quella di stare con i suoi figli. 
Il mio paradiso è quello di stare accanto a ciascuno di voi. [...] Il mio piacere più grande è quello di perdonare, perché, dopo, posso donareun amore più grande. [...] Ora ti ho fatto conoscere le dimensioni del mio Cuore di Mamma. Ogni attimo della tua esistenza è da Me preparato perché Io, attraverso di te, sempre più mi possa manifestare. Hai finalmente trovato il tuo posto: il mio Cuore. Riposa, figlio, su questo Cuore. Prega, consola e poi lascia che Io stessa faccia per te ogni cosa.
Il mio Cuore è circondato da una corona di spine.
Oh, figlio, in questi ultimi tempi quanto si sono fatte acute e dolorose queste spine! Ne sono continuamente trafitta.
Ora tu domandi questa corona di spine. Come può la Mamma offrire al suo bimbo la corona del suo grande dolore? Però accolgo il tuo desiderio, il tuo dono di amore.
Ecco: ti farò partecipare alle mie grandi sofferenze. Per questo, pian piano, ti renderò sempre più capace di soffrire e ti renderò sempre più simile a mio Figlio Crocifisso. (Nota di Lunaria: l'Imitatio Christi; alcuni cattolici chiedono a Dio di farli soffrire, offrendo le loro sofferenze "per la conversione dei peccatori" o "per le anime del purgatorio")
Accolgo la corona di amore del Movimento dei miei sacerdoti. 
Essi, attorno al mio Cuore Immacolato, compongono come una triplice corona che riesce veramente a lenirne tutte le ferite.

- Una corona di gigli, per la loro purezza. Oh, lo so che gran parte di questi miei figli hanno dovuto subire gli attacchi violenti del mio Avversario e spesso sono caduti, e molti hanno perso il loro candore.
Non si scoraggino questi miei figli: Io stessa li ricoprirò della mia purezza, ridonando ad essi la loro innocenza. Il mio sarà il loro candore e, come frutto della mia speciale predilizione, saranno resi come Me immacolati.

- Una corona di rose. Cos'è la rosa se non il simbolo più bello dell'amore? Per questo, tra tutti i fiori, Io sono da voi invocata quale Rosa Mistica.
Oh, questi miei figli sacerdoti devono avere un solo e grande amore: Gesù e le anime.
Non possono amare altre cose. Devono vivere e si devono lasciare consumare solo da questo grande amore. Per questo Io stessa li purificherò con grandi sofferenze, li distaccherò da ogni cosa, li condurrò per mano sulla strada della mia materna predilizione.

- Una corona di ciclamini: questi sono fiori profumati e piccoli, che crescono solo nella frescura dei boschi; occorre andare in alto per trovarli. Significano l'amore che i miei figli devono avere per Me. Devono essere veramente tutti miei, i miei bimbi che tutto e sempre si attendono da Me. Ma non saranno interamente i miei bimbi se non saliranno la vetta dell'infanzia dello spirito: dono che faccio ai miei figli sacerdoti che si consacrano al mio Cuore Immacolato. 
In questo modo veramente il mio Cuore Immacolato e Addolorato sarà consolato e le molte spine mi faranno meno male per la grande gioia che voi mi procurate. Al resto penserò Io stessa perché questa è la mia ora, e voi tutti per questa ora Io ho preparato...

IL DOLORE E LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI E IL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

"Questa mattina, o figlio, sei venuto con la tua mamma nel mio santuario, davanti all'immagine della Madonna delle Lacrime. 
Ti ho prescelto ancora da bambino, sempre ti ho condotto per mano. Mai e poi mai ti ho abbandonato, anche quando il mio avversario si è scatenato contro di te (...) per questo allora hai dovuto molto soffrire; hai dovuto camminare spesso nell'oscurità e nell'abbandono, quasi disperato che io non sentissi il tuo pianto e le tue grida d'aiuto. (...) Nello stesso momento infatti in cui Satana si sarà assiso quale signore del mondo e si sentirà ormai vincitore sicuro, io stessa gli strapperò dalle mani la preda. Si troverà per incanto a mani vuote e all'ultimo la vittoria sarà soltanto di mio Figlio e mia: questo sarà il trionfo del mio Cuore Immacolato nel mondo. 
Sapessero tutti i sacerdoti del mio Movimento con quale cura sono stati da me prescelti per prepararli a questo grande compito! Ogni cosa, anche la più insignificante, nella loro vita ha un suo preciso e profondo significato. Perciò si abitui ciascuno a leggere con me nel libro stupendo della propria esistenza.
Io darò ad essi il dono della Sapienza del cuore e comprenderanno con me il perché di ogni loro cosa. (...) Oh, quanti momenti di buio e di agonia hanno dovuto provare nella loro esistenza questi figli da me prediletti!" (come, ad esempio, essere privati di tutti i diritti civili e privati dello stipendio, venire disprezzati, minacciati e ricattati esattamente come è successo anche ai non cristiani... tra cui la sottoscritta che per colpa di queste minacce HA AVUTO UN DANNO FISICO. QUESTI AGUZZINI MI HANNO DEVASTATO LA VITA. Nota di Lunaria)
Ma sono stati per essi momenti necessari e fecondi; (...) perché imparassero ad essere miei, a vivere solo per me, attuando sempre i miei desideri.
Ho voluto che avessero come l'impressione di essere dei buoni a nulla, di essere ritenuti poca cosa (e di venir minacciati con campi di concentramento, morte atroce senza nessuna assistenza medica, fucilazioni in piazza. Nota di Lunaria) Ho fatto ad essi il grande dono dell'umiltà del cuore, dell'infanzia dello spirito perché potessero sentirsi soltanto miei e perdessero così l'appoggio e la confidenza in ogni altra cosa che non sia io stessa.
Ma sarà con questi miei poveri figli, derisi e calpestati, che io attuerò il mio grande disegno. (...) Non abbiate paura per le difficoltà e le incomprensioni che troverete sul vostro cammino. 
Io sarò sempre con voi, e voi, nonostante tutto, sarete sempre nella gioia.
Per vincere la battaglia che si approssima vi voglio dare un'arma: la preghiera. (...) Sacerdoti del mio Movimento, offritevi a me, perché io stessa, in voi e con voi, possa sempre pregare e intercedere presso mio Figlio per la salvezza del mondo. Ho bisogno di voi e della vostra preghiera per attuare il grande disegno del trionfo del mio Cuore Immacolato. (...) Quanto ti amo, figlio, e quale amore di predilizione ho verso di te! (...) Il colore del mio manto di cielo sotto cui sempre ti custodisco; il colore bianco della mia veste purissima di cui ti voglio ricoprire. Queste semplici cose sono come la carezza della Mamma per te... Affidati sempre più a me, non vedi che ormai il tuo vivere sono io? (...) Se talvolta trovi qualche ostacolo, delle difficoltà o delle incomprensioni, offri tutto al mio Cuore. (...) Dovete tornare ad essere semplici, umili, raccolti, poveri, candidi: dovete veramente tornare ad essere quei piccoli ai quali solo saranno svelati i disegni di Dio, i misteri del Regno di Dio. 
Così ad illuminarsi sarà il cielo interiore delle vostre anime, e i vostri cuori saranno veramente trasfigurati, perché in essi io stessa stamperò la mia immagine. I vostri cuori saranno il mio Regno (...) sarà sempre più chiaro e avvertito da tutti, della mia presenza, della mia assistenza e della mia azione che è destinata alla vittoria, al trionfo del mio Cuore Immacolato."

L'AZIONE MATERNA

Fatima, 25 novembre 1978

La Mia Azione Materna

"Figli prediletti, in ogni momento lasciatevi condurre da Me e assecondate sempre i desideri del mio Cuore Immacolato. 
Nel silenzio e nel nascondimento la vostra Mamma Celeste sta ora attuando il suo grande disegno di amore.
Questa è l'ora della mia battaglia. Con voi ormai ho incominciato ad attaccare il mio Avversario proprio dove sembra che abbia, momentaneamente, ottenuto la vittoria.
Dove Satana ha demolito, Io costruisco.
Dove Satana ha ferito, Io guarisco.
Dove Satana ha vinto, Io ora ottengo il più grande trionfo. 
In ciò si fa a tutti visibile la mia Azione Materna. Sono Mamma, e la mia azione parte dal profondo del mio Cuore Immacolato per aiutare tutti i figli che si trovano ora in grandi difficoltà. Soprattutto il mio amore vuole manifestarsi in maniera straordinaria verso quelli che si sono smarriti e corrono il grave pericolo di perdersi eternamente. è in questa mia Azione Materna che risplende tutto l'Amore di Dio, che vuole riversare sul mondo i fiumi del suo Amore misericordiso. (...) Perché possa maggiormente risplendere la sua misericordia, Dio ha affidato la preparazione di questo rinnovamento alla mia Azione Materna. Voglio che i tempi siano abbreviati, perché molte anime ogni giorno si perdono eternamente. Queste anime vanno all'inferno... perché non si prega più (...) Posso abbreviare i tempi della grande purificazione attraverso di voi, apostoli di Luce del mio Cuore Immacolato. (...) Rifugiati ora nel mio Cuore Immacolato: qui ti voglio per rafforzare e preservarti nel momento della terribile prova. (...) Oh, figli miei! Il mio Cuore trabocca di tenerezza per voi proprio perché siete piccoli, deboli, perché talvolta siete caduti, perché vi sentite tanti fragili. Voi, miei piccoli figli, da soli non potreste mai superare ciò che vi attende: è per questo che vi voglio racchiudere nel mio Cuore Immacolato. Io stessa sarò la vostra sicurezza e la vostra difesa. (...) Tu sei nel mio Cuore; vivi abitualmente racchiuso nel mio Cuore di Mamma; ne senti tutta la serenità, tutta la tenerezza che prova per te. 
Vivi, figlio, perché io possa effondere su di te tutta la tenerezza del mio Cuore Immacolato e Addolorato. Chiunque ti guardi, ti ascolti, ti passi accanto, deve poter sentire scendere nel suo animo un tocco di questo mio soprannaturale profumo, della tenerezza che il Cuore della Mamma prova verso tutti i suoi figli. (...) Io stessa, da Mamma, ti assisto in questa agonia della tua dolorosissima purificazione. 
Io ti accolgo fra le mie braccia materne e ti stringo sul mio Cuore Immacolato. Da Mamma, verso balsamo sulle tue ferite e attendo l'ora della tua perfetta guarigione. Io stessa - quando quest'ora sarà giunta - ti guarirò. (...) Puoi amarci anche così: nella piccolezza, nella povertà, nella tua veramente grande miseria. Non scoraggiarti quando vedi che mi prometti una cosa e non la mantieni... Mi hai però offerto il dolore e il pentimento per il tuo sbaglio e il mio Cuore Materno trasale di gioia per questo. (...) Mi avvicino al cuore dei figli prediletti e domando a ciascuno con materna sicurezza di essere da voi aiutata. Aiutatemi, o figli. (...) Non rattristatevi se il vostro dolore dovrà ancora aumentare: fra le mie braccia, nel mio Cuore Immacolato, sarete consolati. (...) Ogni giorno crescete secondo il mio disegno materno, mentre vi ricolmo delle mie tenerezze e vi abbellisco delle mie stesse virtù. (...) Quando siete pronti, allora Io vi colgo per portarvi a ornare il Giardino di Dio con gli Angeli e con i Santi. Quanti di voi ho già portato quassù in Paradiso, e formano la più bella corona di gloria attorno al mio Cuore Immacolato!"

LA MEDIAZIONE DI MARIA E LA TRINITà

Offerti alla Gloria di Dio

Figli prediletti, lasciate che oggi la vostra Mamma Celeste vi presenti tutti al Signore, sul suo Cuore Immacolato. Quanto più completa è l'offerta di voi stessi, che mi fate con la vostra consacrazione, tanto meglio io posso adempiere al mio compito materno, che è quello di offrirvi alla perfetta glorificazione della SS. Trinità.
Nel tempio di Gerusalemme ho offerto, per primo, il mio Bambino Gesù, secondo le prescrizioni della legge mosaica. Ora devo offrire anche tutti voi, miei piccoli bambini, secondo il volere di mio Figlio Gesù, che a me vi ha affidati prima di morire sulla Croce.

Sotto la Croce, per volere di Gesù, sono diventata vera Mamma di ciascuno di voi. E in che cosa consiste il mio compito materno, se non nell'offrirvi alla gloria perfetta di Dio?

Vi offro alla gloria del Padre.

Come nella vostra Mamma Celeste, egli vuole vedere in voi risplendere sempre più il grande disegno che ha impresso nel capolavoro della creazione; così può ricevere oggi da voi, suoi piccoli bambini, la sua lode perfetta.

Vi offro alla gloria del Figlio.

Egli vuole vedere in voi, suoi fratelli, raggiunta la sua stessa somiglianza, in maniera che ancora possa rivivere attraverso di voi e amare, pregare, soffrire e operare perché in voi il Padre sia sempre glorificato.
E il Figlio viene così da voi perfettamente rivissuto.

Vi offro alla gloria dello Spirito Santo.

Egli si comunica a voi per introdurvi nell'intimo della vita divina e trasformarvi in fiamme ardenti di amore e di zelo, per diffondere ovunque la sua purissima Luce. E vedendovi fra le braccia materne della Sua Sposa, che in voi sta riproducendo la sua immagine, è attirato a scendere in pienezza su di voi e a comunicarsi a voi come a Lei si è comunicato. Così lo Spirito Santo dal Padre e dal Figlio vi è sempre dato in dono.
Nel tempio del mio Cuore Immacolato oggi vi offro tutti alla gloria della SS. Trinità.
Vi offro in segno di riparazione, in segno di materna implorazione, in segno di perfetta glorificazione, perché Dio accolga questa povera umanità smarrita e, con la forza potente del suo Amore misericordioso, soccorra il mondo, purificato dalla vostra offerta riparatrice. Così dallo Spirito del Signore verrà rinnovata tutta la faccia della terra.
[...] Il mio sguardo materno oggi si posa su di voi, con particolare compiacenza e dolcemente vi attira ad entrare tutti sotto la protezione del mio manto immacolato.

LA DONNA VESTITA DI SOLE NELLA TRINITà

"Sulle anime farò rifulgere la Luce della Grazia. Lo Spirito Santo ad esse si comunicherà con sovrabbondanza, per condurle alla perfezione dell'amore.
[...] La Stella dell'Abisso perseguiterà i miei figli, perciò essi saranno chiamati a sofferenze sempre più grandi; molti dovranno offrire anche la propria vita. Sarà con il loro sacrificio di amore e di dolore che io potrò ottenere la mia più grande vittoria.
Sono la Donna vestita di Sole. Sono nell'intimo della Trinità Divina."

Nota di Lunaria: come avevo già scritto altrove, il massimo dell'inclusività del Femminile nel Dio cristiano lo si ha solo:

1) Nel considerare "Maria inclusa nella Trinità", come "sentono alcuni cattolici" (i più fantasiosi tra loro parlano anche di "Quadrità")
2) In espressioni come "Maria volto femminile\materno di Dio", "Specchio dell'amore materno di Dio", come hanno scritto alcuni teologi (non famosi come l'Aquino, ma vabbè)
3) Nel considerare Maria Ipostatizzata nello Spirito Santo o deificata nello Spirito Santo, come ha fatto Boff (aspramente criticato da tutta la chiesa cattolica, ovviamente)
Altro non si trova, nella teologia cattolica moderna (e neanche sempre approvata dalla chiesa cattolica), di "inclusione del Femminile in Dio"

"Finché non sarò riconosciuta là dove mi ha voluto la Santissima Trinità, io non potrò esercitare pienamente il mio potere, nella materna opera di Corredenzione e di universale mediazione di grazie.
[...] Il Dragone Rosso, per riuscire a dominare la terra, si è messo a perseguitare anzitutto la Donna vestita d Sole. 
E dalla sua bocca il serpente ha gettato dietro alla Donna un fiume di acque, per sommergerla e farla trascinare via.
Che cos'è questo fiume di acque se non l'insieme di quelle nuove teorie teologiche, con cui si è tentato di far discendere la vostra Madre Celeste dal luogo ove l'ha posta la Trinità Santissima?
[...] Per sfuggire a questo grande fiume di acque, furono date alla Donna "le ali della grande aquila" e così ella ha potuto trovare il suo posto nel deserto.
[...] Il luogo nascosto, silenzioso, inaridito da tante lotte e da tante ferite, in cui la Donna trova ora il suo posto, è l'anima e il cuore dei miei figli prediletti e di tutti coloro che si sono consacrati al mio Cuore Immacolato.
Compio i più grandi prodigi nel deserto in cui mi trovo. 
Li compio nel silenzio, nel nascondimento per trasformare l'anima e la vita di quei miei figli che si sono completamente a Me affidati.
Così ogni giorno faccio fiorire il loro deserto nel mio gardino, dove io posso ancora esercitare pienamente la mia Opera e dove la SS. Trinità può ricevere la gloria perfetta.
Figli, lasciatevi trasformare dalla mia potente azione di Madre, mediatrice di grazie e Corredentrice." 

 
APPROFONDIMENTO: LO SPIRITO SANTO NEL RUOLO DI PARACLITO E IN RAPPORTO ALLE DONNE

Info tratte da


Il vangelo di Giovanni enfatizza il ruolo dello Spirito Santo come Paraclito, cioè Consolatore, Esortatore.
è Gesù stesso che lo introduce, come se passasse il ruolo allo Spirito Santo, che verrà dopo di lui.
Dio Padre, che ha mandato Gesù, manderà poi anche lo Spirito Santo che avrà il compito di insegnare e ricordare le cose che ha detto Gesù.
è l'azione dello Spirito che esorta a credere, il suo dono fa comprendere la fede, facendo penetrare nel tesoro della Parola.

Gv 14,25-26: "Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto."

Gv 16,7-7: "Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Paraclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio."

Gv 16,12-14: "Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà"

Gv 14,15-17: "Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi."

Gesù ha trasmesso l'essenziale, sarà lo Spirito Santo a far capire ciò che è avvenuto, guidando verso la verità; proseguirà ciò che Gesù ha fatto.

è durante la Pentecoste che lo Spirito Santo scende sugli Apostoli, tutti riuniti in preghiera, con Maria, nel Cenacolo, nell'attesa che si compisse la promessa di Dio. (At 1,4-5)

Il loro essere riuniti rimanda alla Chiesa, pone le fondamenta della Chiesa, della prima comunità cristiana.
Dio Padre ama il Figlio, il Figlio ama i discepoli ("Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena", Gv 15,9-11)
I discepoli, che formano la comunità dei credenti, sono esortati a restare uniti.

Anche nel vangelo di Luca troviamo menzionato lo Spirito Santo durante la scena dell'Annunciazione quando l'Angelo rivela a Maria che: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato figlio di Dio" (Lc 1,35)

E nell'incontro tra Maria ed Elisabetta:

"Entrata nella casa di Zaccaria, Maria salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!"



Nota di Lunaria: Questi versetti biblici sono importanti in una prospettiva di genere perché affermano che lo Spirito Santo "riempie" anche i corpi femminili, e non solo i corpi maschili.
Chi tenta di salvare il salvabile, di una religione totalmente maschio-centrica come il cristianesimo, azzarda che "l'incontro di due donne e lo Spirito Santo che le riempie può essere vista come una sorta di predilizione, che, in quel momento, lo Spirito Santo ha per le donne"; si tratta ovviamente di commenti molto personali al cristianesimo e spesso dettati unicamente dalla volontà di voler far sembrare meno sessista questa religione... chi si volesse basare esclusivamente sui versetti biblici, presi così come sono stati scritti, non troverebbe nessuna di queste cose. 

Poi c'è chi, volendo flirtare col paganesimo e soprattutto con la Wicca, "ci fa sapere che la colomba era un uccello sacro alla Grande Madre", e che "questo significa che lo Spirito Santo si può considerare anche femminile", ma sono tutti tentativi che, ripeto, servono a far sembrare il cristianesimo "inclusivo della femminilità"...

Comunque ci sono altri due passaggi biblici che potrebbero essere usati per "stemperare un poco" l'androcentrismo cristiano.
1 Corinzi 3,16-17: "Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi" e "Dopo questo, io effonderò il mio Spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; i vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni. Anche sopra gli schiavi e sulle schiave in quei giorni, effonderò il mio Spirito" (Gl 3,1-2)




SPIRITO SANTO, CARISMI E L'ABOLIZIONE DELLA GERARCHIA

Nota di Lunaria: in ossequio alla teologia femminista e queer che hanno fatto critiche all'androcentrismo misogino della teologia cristiana dogmatica e hanno fatto delle analisi teologiche inclusive del Femminile in Dio, metterò l'asterisco parlando di Spirito Santo, evitando di sessualizzarlo al maschile usando "Lui" (che compare nel testo in questione, del resto non è certamente un libro di teologia femminista e prende per buono e sacrosanto l'androcentrismo trinitario...) ed usando "L*i", che si legge anche come "Lei" oltre che "Lui". 
Già in altri pdf dicevo che lo Spirito Santo è l'unico spazietto di inclusività del Femminile nella Trinità cristiana, sia dal punto di vista cattolico (i tanti commenti teologici sullo Spirito Santo e l'incontro tra Maria ed Elisabetta e la discesa dello Spirito a Pentecoste) sia (anche se in forma minore) dal punto di vista evangelico-pentecostale (il fenomeno delle profetesse\pastoresse\predicatrici\visitate dallo Spirito Santo col dono della Glossolalia alla Maria Beulah Woodforth-Etter, Agnes N. Ozman e Kathryn Kuhlman; ne esistono diverse altre)

Più in generale, il post, che si scaglia contro la gerarchia "di chi si sente superiore rispetto al resto dei suo fratelli e sorelle cristiani" è dedicato ai Cristiani no greenpass, cattolici e non cattolici, che si sono opposti al marchioverde perché volevano obbedire unicamente a Dio e non "a cesare" e sono stati perseguitati e spesso cacciati fuori pure dai locali di culto e allontanati dagli altri "fratelli nella fede" che invece hanno obbedito "a cesare". 


Info tratte da


 
"Una Chiesa che ammette indiscriminatamente alla mensa eucaristica sfruttati e sfruttatori, senza denunciare efficacemente questa degradante situazione, non fa che mangiare e bere senza discernere il Corpo del Signore ossia senza attribuire al cibo e alla bevanda eucaristica il loro valore di agglutinante sociale, e pertanto commette un tremende sacrilegio: mangia e beve il proprio castigo."

"Noi rifiutiamo, come caduca e nociva alla testimonianza evangelica - affermano dei sacerdoti contestatori -  l'esistenza di un apparato ecclesiastico che permette a degli uomini di far carriera nell'istituzione e di diventare i professionisti dell'autorità"

"Il testo chiave sulla natura carismatica della Chiesa lo troviamo nella "Lumen Gentium. Cristo, quale apportatore della pienezza di rivelazione ricevuta dal Padre e della totalità dei doni messianici dello Spirito, egli rende partecipi i credenti di tale missione e pienezza. (...) Lo Spirito Santo non solo per mezzo dei sacramenti e dei ministeri santifica il popolo di Dio e lo guida e adorna di ogni virtù ma distribuendo a ciascuno i propri doni come piace a L*i (1 Cor 12,11), dispensa pure tra i fedeli di ogni ordine grazie speciali con le quali li rende adatti e pronti ad assumersi varie opere e uffici, utili al rinnovamento e alla maggiore espansione della Chiesa, secondo queste parole "A ciascuno... la manifestazione dello Spirito è data perché torni a comune vantaggio" (1 Cor 12,7)
E questi Carismi, straordinari o anche più semplici e comuni, siccome sono soprattutto adattati e utili alle necessità della Chiesa, si devono accogliere con gratitudine e consolazione.
I doni straordinari poi non si devono chiedere imprudentemente né con presunzione si devono da essi sperare i frutti dei lavori apostolici (...)
Il punto fondamentale è che i doni dello Spirito Santo sono dati a tutti i cristiani; la loro espressione straordinaria e ordinaria, come nei carismi di fede, insegnamento, esortazione, consolazione, servizio, discernimento degli spiriti, assistenza, governo.

Cosicché la Chiesa NON appare in san Paolo come una qualsiasi organizzazione amministrativa, bensì come un insieme organico e vivente di doni, carismi e servizi, dati per l'edificazione della stessa comunità."

Nota di Lunaria: Da qui in poi si declina il tutto - come al solito - al maschile, con termini maschili, ruoli maschili, come se nella Chiesa (cioè l'assemblea di tutti i cristiani e LE cristianE) esistessero, da sempre e per sempre solo i maschi: dottori, teologi, profeti. Si tace sul contributo dato dalle donne cristiane secoli fa e pure oggi.
Anche analisi del genere contribuiscono all'impressione, nel lettore, cristiano o non cristiano che sia, che effettivamente i doni dello Spirito Santo, i Carismi, siano dati soprattutto agli uomini, anzi esclusivamente agli uomini.
Frasi come "Che cosa sarebbe diventata la nostra Chiesa, senza il carisma dei dottori e dei teologi? O senza quello dei profeti o di uomini che hanno parlato sotto l'ispirazione dello Spirito?" contribuiscono al monopolio pure linguistico del Maschile.

Si rilegga la frase, modificata così:

"Che cosa sarebbe diventata la nostra Chiesa, senza il carisma dei dottori, santi e santE, dei teologi e delLE teologHE? O senza quello dei profeti e deLLE profetESSE, o di uomini E DONNE che hanno parlato sotto ispirazione dello Spirito?"

Come si vede, la frase riscritta così è inclusiva anche delle donne cristiane e le mette pienamente dentro "l'Ecclesia".

Chi è che stabilisce, infatti, che Tommaso d'Aquino, maschio, sia stato più autorevole e più ispirato dallo Spirito Santo rispetto a Kathryn Kuhlman, femmina? E in base a cosa si danno "patentini" di maggiore "autorevolezza parlando su ispirazione dello Spirito Santo"?

Se TUTTO il popolo di Dio, in CIASCUNO dei suoi membri, è arricchito di grazie speciali dello Spirito, i Carismi, ne consegue che non c'è un cristiano "che sia di più" rispetto ad un altro.
Se i Carismi, i Doni dello Spirito, sono dati gratuitamente a tutti, senza distinzione tra cristiano e cristiano ("cristiano povero", "cristiano ricco", "cristiano avvocato", "cristiano operaio", "cristiano europeo", "cristiano non europeo", "cristiano maschio", "cristiana femmina"...) chi e in base a quale criterio si stabilisce che un cristiano sia "di più", "un gradino in più", rispetto ad un altro cristiano?
Se i Carismi dello Spirito sono conferiti del tutto liberamente, e senza distinzione fra cristiani, e lo spirito li distribuisce come a L*i piace, dal momento che a ciascuno i doni dello Spirito sono dati "a comune vantaggio" della Chiesa (cioè di tutti i cristiani), ne consegue che non può esistere nessuna gerarchia che ponga un cristiano al di sopra di un altro.

Fermo restando che nell'Antico Testamento sono menzionate di striscio delle profetesse (Miriam, Debora, Hulda) e che anche nel Nuovo Testamento vi sono donne che esultano profetizzando e parlando dei prodigi di Dio (l'incontro tra Elisabetta e Maria) tutta la tradizione cristiana che ha estromesso le donne dall'insegnamento si basa soprattutto sui moniti paolini: 
"La donna impari in silenzio con ogni sottomissione. Poiché non permetto alla donna d’insegnare, né d'usare autorità sul marito, ma stia in silenzio. Perché Adamo fu formato il primo, e poi Eva; e Adamo non fu sedotto; ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione; nondimeno sarà salvata partorendo figliuoli, se persevererà nella fede, nell’amore e nella santificazione con modestia" (1 Timoteo 2:11-15)
"Come si fa in tutte le chiese dei santi, tacciansi le donne nelle assemblee, perché non è loro permesso di parlare, ma debbono star soggette, come dice anche la legge" (1 Corinzi 14:34).
"E se vogliono imparare qualcosa interroghino i loro mariti a casa; perché è cosa indecorosa per una donna parlare in assemblea" (1 Corinzi 14:35).

I motivi per cui una donna cristiana non può insegnare né usare autorità sul marito sono:

1) Adamo fu formato per primo, Eva fu formata per seconda, dopo il maschio, quindi viene dopo di lui, il maschio primeggia in ogni cosa...
2) Fu la donna a farsi sedurre dal Serpente e non Adamo. 
La Scrittura insegna che il capo della donna è l'uomo e non viceversa perchè "l'uomo non fu creato a motivo della donna, ma la donna a motivo dell'uomo" (1 Corinzi 11:9), e poi perché fu Eva che si lasciò sedurre dal Serpente nel giardino dell'Eden e non Adamo. 
3) Perché il Serpente, cioè il Diavolo, per i cristiani, andò prima dalla donna... e perché scelse proprio la donna? 
I nostri cristiani rispondono così: il Serpente sapeva che la donna era più debole dell'uomo perciò andò da lei. Se fosse andato prima da Adamo, dicono i cristiani, Adamo non si sarebbe lasciato gabbare... lui era maschio, quindi superiorissimo e intelligentissimo.
Per i cristiani, la donna è "il vaso più debole", quindi non può insegnare e "restare autonoma", ma deve imparare in silenzio e stare sottomessa, essendo il maschio il suo capo.
Nella Bibbia, si cita, con disprezzo, Iezabel, che nell'Apocalisse (2:20) viene presentata come una profetessa che insegnava a "commettere fornicazione e a mangiare cose sacrificate agli idoli" 
Anche la scelta di Gesù dei dodici discepoli maschi e poi altri settanta maschi per mandarli a predicare viene usata per giustificare l'estromissione delle donne; tuttavia nessuno ha mai escluso "gli avvocati, i banchieri, i politici, i non ebrei" dalla Chiesa, appellandosi al fatto che "Gesù scelse solo dei pescatori ebrei come discepoli quindi se ne deduce che essere ebrei e pescatori è "conditio sine qua non" per essere ammessi nella Chiesa e diventare preti..." 

Peraltro le donne che seguono Gesù sono menzionate ed essendo (questo sì!) "superiori per reddito" rispetto ai discepoli maschi... li mantenevano:
"E con lui erano i dodici e certe donne che erano state guarite da spiriti maligni e da infermità: Maria, detta Maddalena, dalla quale erano usciti sette demoni, e Giovanna, moglie di Cuza, amministratore d’Erode, e Susanna ed altre molte che assistevano Gesù ed i suoi con i loro beni" (Luca 8:2-3).

Dopo che Gesù si è eclissato, sono due maschi, Saulo (Paolo) e Barnaba ad "ammaestrare" (Atti 11:26), ma suppongo che sia Paolo sia Barnaba si facessero mantenere "da qualcuno o qualcuna" tra un viaggio e l'altro, tra una predica e l'altra, tra una capatina in carcere e l'altra... 

Resta il fatto che se "Lo Spirito Santo non solo per mezzo dei sacramenti e dei ministeri santifica il popolo di Dio e lo guida e adorna di ogni virtù ma distribuendo a ciascuno i propri doni come piace a L*i (1 Cor 12,11)", come poteva "l'apostolo Paolo" sapere cosa volesse fare lo Spirito Santo con tizia, caia e sempronia, non solo nella sua epoca, ma pure nelle epoche successive fino ai giorni nostri...?

Mi viene in mente l'aneddoto che si racconta su Galileo, quasi lapidato dagli aristotelici del suo tempo perché aveva osato "mettere in dubbio Aristotele" ed ebbe a commentare che "sembrava che il mondo dovesse andare come Aristotele aveva detto che dovesse andare, non azzardandosi a contraddire Aristotele"...

In base a cosa si dovrebbe dedurre che lo Spirito Santo debba fare sempre e solo quello che l'apostolo Paolo disse e scrisse un certo giorno, in un dato momento, di secoli fa?

Se lo Spirito distribuisce a ciascuno come vuole i suoi doni (1 Cor 12,11), "Mettendo ciascuno a servizio degli altri il suo dono" (1 Pt 4,10) se ne deduce che non spettava all'apostolo Paolo dire "chi dovesse fare cosa" all'interno della Chiesa e men che meno pretendere che le cose dette da costui "valgano per sempre".

Tertium non datur, insomma. 

A meno che non si voglia sostenere che la volontà dell'apostolo Paolo debba dettare legge, secoli fa e anche oggi, allo Spirito Santo... e che lo Spirito Santo debba andare e fare come ha detto l'apostolo Paolo, similmente a come "la scienza e il mondo" doveva andare "come aveva detto Aristotele"...

Del resto, tale contraddizione era già chiara alle donne che facevano parte dei "Livellatori" ("Levellers"), un partito cristiano del Seicento. Tali Livellatori avevano, nel loro partito, molte donne, che partecipavano alla vita politica. 
La più famosa fu Katherine Chidley, una sorta di protofemminista puritana e businesswoman (!) che scrisse un libro contro un tizio presbiteriano e raccolse ben diecimila (!) firme di donne "per chiedere l'uguaglianza di tutti gli uomini di fronte a Dio":
"Siamo sicure della nostra creazione a immagine di Dio (...) come pure d'una congrua parte nelle libertà e diritti di questa repubblica" (1648)

Insomma, non si può affermare che "Dio sarà tutto in tutti" (1 Cor 15,28) e che lo Spirito "spira, soffia dove vuole ne puoi udire la voce, ma non sai né da dove viene né dove va" (Giovanni 3,8), se poi contemporaneamente si fanno passare le donne cristiane come "un gradino sotto" e quindi "meno degne" di essere "adornate dei Carismi dello Spirito Santo"... Del resto abbiamo già il precedente di donne "riempite dallo Spirito Santo": Maria ed Elisabetta: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato figlio di Dio"\"Entrata nella casa di Zaccaria, Maria salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!"

è lo stesso Paolo che afferma che lo Spirito Santo è effuso dentro i cuori, "dove i carismi si trovano rapportati direttamente al Cristo glorioso, che tutto riempie della sua pienezza" (Ef 4,7-16) e ancora, molto più esplicativi che potrebbero essere usati per "stemperare un poco" l'androcentrismo cristiano e i moniti paolini, 1 Corinzi 3,16-17: "Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi" e "Dopo questo, io effonderò il mio Spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; i vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni. Anche sopra gli schiavi e sulle schiave in quei giorni, effonderò il mio Spirito" 
(Gl 3,1-2)

Se anche la donna cristiana riceve lo Spirito Santo e i carismi che L*i liberamente decide di donare, non si capisce perché escludere le donne dal sacerdozio e dalla gestione della Chiesa, usando come "argomentazioni teologiche" la figura di Eva o le idee dell'apostolo Paolo...

La verità è che uno potrebbe sostenere che "Tommaso d'Aquino\un maschio cristiano a caso" sono più autorevoli "per i doni dello Spirito Santo" solo perché convinto del presupposto che il maschio sia superiore alla femmina e quindi "più eminente" e "più dotato dallo Spirito Santo" ad amministrare la Chiesa.

Volendo cercare, nel Vangelo, le prove dell'incapacità e del fallimento maschile (mancanza di fede, incredulità, codardia...) nel "seguire Gesù", si potrebbe citare l'episodio nell'orto del Getsemani, durante il quale i discepoli (tutti maschi) invece di stare vicino a Gesù e consolarlo o difenderlo, si... addormentano!, mentre Gesù prega e sta per accettare la Passione.
Da lì a poco Giuda (altro maschio) bacia Gesù e lui viene arrestato (da altri maschi) e poi flagellato (da altri maschi) e sono altri maschi (i sacerdoti) ad inveire contro di lui. 

Però guarda caso i teologi maschi si sono ben guardati dal commentare il tutto con cose del tipo "eh, che codardi, questi discepoli maschi!", "che pigroni, questi discepoli maschi, che si addormentano!", "che infami, questi maschi, Giuda e Pietro, che tradiscono e rinnegano Gesù!"

Insomma, è paradossale che per screditare le donne (tutte) si ricami sulla faccenda di Eva ma ci sia silenzio di tomba sui comportamenti altrettanto infidi e vili dei vari discepoli maschi che si accompagnano a Gesù.

O meglio: il comportamento di Eva o altre donne nefaste della Bibbia diventa "il comportamento collettivo delle donne, tutte, sempre e comunque" mentre i comportamenti vili e infami di certi uomini della Bibbia "sono solo le loro colpe individuali, non valgono per tutti gli altri uomini".

Se la donna "è indegna di essere sacerdotessa cristiana, perché è come Eva", se ne dovrebbe dedurre, par condicio, che anche l'uomo è indegno di essere sacerdote, perché "è come Giuda, maschio anche lui".

Per ovvi motivi la colpevolizzazione collettiva, nel cristianesimo, è "solo per le femmine", mentre non si applica "per tutti i maschi cristiani" solo perché "Giuda era maschio"

Altre osservazioni sui Carismi: "vita carismatica" significa fondamentalmente trovarsi incorporati in Cristo; il Carisma è appunto il modo proprio di ciascuno di partecipare alla regalità e gloria del Cristo, datore dello Spirito. Partecipazione che trova forma in uno speciale servizio (diakonìa) quale propria specifica vocazione. Per Paolo, tutto è Carisma: fede, insegnamento, guarigioni, ospitalità, appunto perché l'intera propria realtà nel Cristo può e deve farsi dono e comunicazione di grazia, forza di risurrezione. L'importante è che l'esistenza sia ormai vissuta nel Cristo.
L'essere uomo o donna, vergine o sposato ecc. in se stessa non è di ordine carismatico, ma tutte possono divenire tali e lo diventano di fatto nella misura che vengono riscoperte e ri-assunte nel Signore. (1 Cor 7,39)
La mia vita si fa totalmente Carisma quando vi riconosco il dono di Dio e l'accolgo come sua vocazione e comando specifico sopra di me.
Tutto mi può diventare Carisma, nella misura che lo accolgo nel Signore.
Perché partecipazione al Signore, il Carisma è partecipazione al suo corpo; in ogni Carisma si esprime sempre la ricchezza e la misura dell'aver ricevuto.
"Se è dono di profezia, lo devo esercitare in proporzione della mia fede; se è di servizio, servendo; se è di insegnamento, insegnando; se è di esortazione, esortando" (Rom 12,6-7)

Il Carisma è alterità, il trovarsi posti "gli uni per gli altri": quale amministratore della molteplice grazia di Dio, egli è tenuto a servire il prossimo nella misura e nel modo del Carisma ricevuto; quel dono che lo libera dalla tirannia degli uomini lo libera insieme da se stesso, cioè dalla tirannia dell'egoismo.
La prova della genuinità del Carisma NON sta nella sua entità soprannaturale bensì nell'uso che se ne fa.

Nessun dono è fonte di diritti e privilegi. Mai e per nessuno. Ciò che lo convalida è unicamente il servizio che rende ai fratelli, cioè la sua utilità per la costruzione della comunità. (N.B Maria, dopo l'Annunciazione e quindi dopo che lo Spirito è disceso su di lei, si mette in viaggio per andare a trovare Elisabetta, rendendosi utile alla parente ormai in là negli anni; in quest'ottica è lo Spirito "che le ha dato l'intenzione di partire per il viaggio e la forza fisica per farlo")

I Carismi, grandi o piccoli, sono dati per l'utilità comune e come tali sono da accogliere in termini di debito e responsabilità, esercitandoli per il bene degli uomini e l'edificazione della Chiesa.
L'unica cosa importante per la vitalità della Chiesa è che la forza creatrice e rinnovatrice dello Spirito possa espandersi nel modo più ampio, in tutte le sue espressioni di vita.

Come si può far coesistere il "Tutti i cristiani hanno Carismi" con l'idea di una gerarchia di "cristiani migliori" che stiano "sopra" ad altri?
Magari arrogandosi il diritto di "setacciare" gli altri o monopolizzando i Carismi... o dovendo seguire quello che l'apostolo Paolo ha detto che le donne devono fare (mettersi il velo, stare zitte...) quando queste cose non sono neanche state dette da Gesù...

Peraltro, anche se "fa fede" solo per i cattolici, moltissime apparizioni mariane sono avvenute a uomini e donne, persino bambini, analfabeti, malaticci e poveri: Lourdes, per esempio, Fatima e moltissime altre occasioni dove la Madonna apparve a pastori, persone sordomute (spesso guarendoli), invalidi costretti a letto, affidando loro delle rivelazioni (Si vedano, per esempio, l'apparizione della "Morenita di Guadalupe", apparsa ad un azteco convertitosi poi al cattolicesimo, Juan Diego Cuauhtlatoatzin, oppure la mistica Sant'Anna Schäffer, invalida a letto, con dolori atroci) 
Si pensi a Lourdes e all'Immacolata Concezione: perché apparire e affidare tale messaggio ad una ragazzina irrilevante e illetterata e non ad un cardinale, un vescovo, un re, il papa stesso?

"Ciò che per il mondo è stolto, Iddio lo ha scelto per confondere i sapienti; e ciò che per il mondo è debole, Iddio lo ha scelto per confondere i forti" (1 Cor 1,18-31)
"Il più grande tra voi si comporti come il più piccolo e colui che governa come colui che serve" (Lc 22,27)

Ci si potrebbe chiedere se la misoginia cristiana, ideata e predicata da tanti teologi e religiosi che si sono arrogati la presunzione di essere gli unici depositari "della verità", non abbia spento e soffocato i Carismi dello Spirito Santo dati alle donne, nei secoli dei secoli...

La fondamentale ubbidienza cristiana di tutti, gerarchia e laicato, è allo Spirito; dovunque e comunque si manifesti, anche se nell'ultimo degli ultimi, e per quanto la sua azione possa sconcertare e sconvolgere i nostri piccoli schemi (apostolo Paolo incluso...) 

Peraltro, se i Carismi sono dati per il rinnovamento e la maggiore edificazione della Chiesa stessa (come si trova scritto nella stessa "Lumen Gentium") non si capisce perché non si debba rinnovare la Chiesa del 2022 dando più spazio e funzioni sacrali alle donne... o si deve stare "congelati" al tempo dell'apostolo Paolo perché l'apostolo Paolo ha detto di fare così e se si cambia, lui, poverino, si dispiace e si risente tanto??!
Mi sembra che stare appresso all'apostolo Paolo più che far "soffiare lo Spirito dove L*i vuole soffiare e andare" sia mettere proprio una zavorra allo Spirito Santo che deve "spirare" come l'apostolo Paolo ha detto che deve fare...

è più che evidente che non può esservi comunione e unità nella Chiesa se taluni credono di essere "un gradino superiore alle altre" accampando motivi teologici (o semplicemente andando dietro all'andazzo di Aristotele e delle sue idee sulle donne...) e che stare fossilizzati a quello che l'apostolo Paolo o Pietro ha detto di fare non è "Lo Spirito spira dove vuole" ma "sono Paolo e Pietro che spirano e soffiano dove vogliono"...

Tra l'altro, è pure attestato che Paolo e Pietro bisticciavano tra loro (Gal 2,11-14): "Ma quando Cefa (Pietro) venne ad Antiochia, io mi opposi a lui faccia a faccia perché si era messo dalla parte del torto (...)", perciò tanto "perfetti" questi apostoli maschi che pure dovrebbero avere "l'unica autorità sulla Chiesa", non sembrano proprio... anzi, stavano ancora attaccati ai precetti del giudaismo (che peraltro non erano manco stati predicati da Gesù...) così come Tommaso d'Aquino stava appresso ad Aristotele... in base a quale criterio, l'apostolo Paolo o Pietro sono "perfetti, infallibili, l'autorità! senza se e senza ma, qualsiasi cosa abbiano detto! sempre ispirati dallo Spirito Santo 24 ore su 24, 7 giorni su 7" mentre Bernadette o Kathryn Kuhlman o qualsiasi altra donna cristiana) "lo era di meno rispetto a Paolo"...? 
Se è pure scritto che gli stessi apostoli maschi hanno fatto errori, dove sarebbe la loro "infallibilità"?
 
APPROFONDIMENTO: LAVARINO ''TEANDRIA DI MARIA E MARIA CORREDENTRICE" (1856)

Premessa: significato dei termini

Teandria: la natura divina-umana del Cristo

Teandrico: che partecipa della natura divina e umana

Avevo già parlato dell'Ipostasi di Maria con lo Spirito Santo, ipotizzata da Boff (e ovviamente rifiutata dalla Chiesa Cattolica) (https://intervistemetal.blogspot.com/2022/11/lipostasi-di-maria-ovvero-dimostriamo.html) ma uno dei precursori dell' "Ipostasi Mariana" è stato Francesco Lavarino, nel... 1856! 
Ecco i concetti tratti dal suo (molto prolisso e pedante) "La mia opinione intorno alla teandria di Maria Vergine e della Chiesa cattolica". "Modernizzo" alcuni termini anacronistici e desueti usati da Laverino ("laonde, puossi") per snellire la lettura.

"(...) l'argomento che io svolgo nella presente opera, si può esprimere in questa maniera: l'opera della Redenzione (...) Maria e la Chiesa fanno parte integrante dell'opera di Redenzione, quella come casa immacolata che contiene il Redentore per generazione e per anticipazione dei suoi meriti infiniti, questa quale casa immacolata che racchiude il salvatore per rappresentazione e per partecipazione conseguente dei suoi meriti; l'una quale principio purissimo che diede il Redentore, l'altra come mezzo purissimo che ne rappresenta le sue veci su questa terra.
Dunque Maria e la Chiesa sono teandriche, non per se stesse ma per i meriti del Redentore che si riverberano sull'una per anticipazione (...) sull'altra per conseguenza (...)
Cristo è teandrico per se stesso e per sua natura, Maria è teandrica per grazia anticipata del suo figlio, la Chiesa è teandrica per partecipazione conseguente del suo Sposo divino.
Maria è il principio anticipato della Redenzione, Cristo il principio proprio, la Chiesa il mezzo della Redenzione.
Maria, Cristo, Chiesa, Trinità mirabile, ma Trinità nell'Unità e Unità nella Trinità!
Trinità perché si ha Maria, Cristo, Chiesa, tre nature distinte e inconfuse.
Unità, perché il Verbo assorbendole e assumendole tutte e tre nella sua unità personale, vive in Maria come in una stella mattutina teandrica che annunzia la vicine e imminente nascita del Sole; vive in Cristo siccome in Sole teandrico, vive nella Chiesa come in Luna teandrica la quale dopo che il Redentore abbandonò la terra e risalì al cielo, fuga le tenebre, illumina le genti, rappresenta tutte le veci del Sole teandrico, che del Cielo su di lei riverberando le comunica il suo infinito splendore."
  
"Maria come figlia è teandrica per miracolo e per grazia di suo figlio; come madre sebbene sia teandrica per natura, ha solo un'unione ipostatica col Verbo immediata con la carne e mediata con lo spirito umano."

"In che consiste l'Incarnazione del Verbo in Maria e in Cristo e l'umananizzazione del medesimo nella Chiesa? (...) Il pianto, le fatiche, la passione, la morte, la risurrezione di Cristo sono teandriche in virtù dell'atto teandrico della sua concezione; quand'anche Cristo non avesse sparso una lacrima, né patito il minimo dolore, la nostra Redenzione sarebbe stata validissima purché il Verbo si fosse concepito in esso.
Parimenti, le fatiche, i dolori, morte, ascensione di Maria sono azioni conteandriche, che dipendono dall'atto conteandrico del suo concepimento e quantunque Maria non avesse patito nulla, ella sarebbe sempre stata nostra Corredentrice, purché il Verbo si fosse concepito in lei. (...) La concezione di Maria e la santificazione della Chiesa sono azioni integranti della Redenzione"

Nota di Lunaria: Ovviamente per quanto Lavarino sia sinceramente interessato a elevare il più possibile Maria, non si spinge né ad affermare che lei sia "Dea" né tantomeno ad elevare le donne. 

Infatti, a questa obiezione:  "Se Maria è unita ipostaticamente col Verbo, è una Dea, una seconda Divinità?"

commenta così: "Io ho scritto che l'unione ipostatica di Maria dista infinitamente e differenzia da quella di Cristo: l'una è conteandrica, l'altro è teandro; lei è unita col Verbo per grazia ed estrinsecamente, lui per natura ed intrinsecamente. Quindi se Cristo si può appellare Dio, Maria non può chiamarsi Dea, né teandra. Ella è condivina, conteandra, conimmensa, coninfinita, coneterna, conredentrice col Teandro, così come l'umanità di Cristo è condivina, conimmensa ecc. con Dio. Maria sta a Cristo come l'umanità di Cristo sta a Dio"

"Mentre Cristo si può appellare Dio,  Maria e la Chiesa si possono appellare condivine, ma non Dio. Chi dice "Cristo è Dio" dice bene, ma chi dice "Maria è Dio, la Chiesa è Dio" erra gravissimamente.
Cristo si può appellare Infinito, Eterno, Immenso, Onnipotente; Maria e la Chiesa invece si possono soltanto dire coninfinte, coneterne, conimmense, cononnipotenti."

"(...) Altro è dire che Maria è unita ipostaticamente col Verbo, altro è dire che sia unita ipostaticamente con Cristo; io dico quello [Maria è unita ipostaticamente col Verbo] (...) Certo se fosse unita con Cristo la si dovrebbe trovare dove è Cristo; ma ella è unita col Verbo e Cristo può trovarsi nel Sacramento senza Maria.
L'umanità di Maria è ben distinta da quella di Cristo; esse hanno un'unione morale intimissima tra loro, ma non un'unione ipostatica. Io mi figuro il Verbo come un Sole Divino avente tre emanazioni e relazioni ben distinte tra di loro, l'una verso l'umanità di Maria, che dà luogo alla stella mattutina teandrica, l'altra verso l'umanità di Cristo che dà luogo al Sole teandrico, la terza verso la società umana che dà luogo alla Luna teandrica."

"Maria, sebbene condivina, è tanto inferiore a Cristo, quanto ella è superiore ai santi (...) è sospesa tra Dio e la creatura ed è il vincolo e l'armonia di questi due estremi."

"Cristo essendo divino per sua natura intrinseca va adorato con culto di latria; Maria essendo divina estrinsecamente e per grazia, debbesi adorare di culto d'iperdulia"

"(...) L'una [Maria] è per grazia e l'altra [Cristo] per natura sua intrinseca. Se non ci fosse questo divario, Maria sarebbe del tutto uguale a Cristo; ciò è impossibile metafisicamente, dovendosi ammettere due Redentori e due Teandri (...) (*) Vi è un Dio solo, così non vi può che essere che un solo Teandro."


(*) Nota di Lunaria: a Lavarino non viene in mente che "è ingiusto e sessista" che esista solo un Redentore maschio "sia per i maschi sia per le femmine", mentre sarebbe stato più logico, paritario e giusto avere due redentori, uno maschio per gli uomini e una femmina per le donne.

Curiosamente, Lavarino poi tira in ballo i pagani... evidentemente si rendeva conto anche lui che "elevare il Femminile" era uno scimmiottare le Dee dei pagani... così, rivolta la frittata, dicendo che sono i pagani che si sono ispirati all'idea cattolica di Maria (!)

"Maria, è, mi pare, ha una persona divina, che è il Verbo. L'atto della sua concezione s'imputa alla persona divina, così pure l'atto di unirsi col Verbo, l'azione della maternità, tutte le sue azioni umili o grandi, di gioia o di dolore, di camminare o di stare, tutte tutte si attribuiscono alla divina persona. Maria è quella donna divina che fu adombrata dalle antiche teologie paganiche e dalla rivelazione divina. E che? Credete voi che gli antichi pagani avrebbero potuto inventare da sé il concetto di Dea, se non avessero serbato un oscuro ricordo di quella tradizione divina, che parlava della donna che calpesta e schiaccia la testa del serpente? Credete voi che la credenza comune ad un concetto anche se alterato delle fole della superstizione, non accusi almeno la possibilità della sua realizzazione? Il concetto paganico degli Dei è così una prova dell'esistenza della Divinità, come quello delle Dee ne è l'argomento dell'esistenza della donna divina. Ma non giova incaponirmi in queste cose, sia per non fare ridere il mio stampatore, sia per non accendere in talune il dubbio che io sia un pagano" (Nota di Lunaria: LOL)

 Comunque, considerato le vette di misoginia cristiana raggiunte da diversi teologi, apprezziamo il tentativo di Lavarino di "elevare il Femminile" in un'epoca, l'Ottocento, che cominciava a dare voce alle istanze delle donne in merito ai diritti civili.

Infine, riportiamo il pensiero di Lavarino sulla morte e l'Assunzione di Maria; peraltro per Lavarino Maria è Corredentrice (ipotesi teologica che la Chiesa Cattolica non ha mai "stabilito per dogma", vedi approfondimento più sotto)

"Essendo conredentrice, come ha patito per noi, così è congruo che sia morta per noi, come fece il Figlio. (...) Tutte le sue azioni, tutti i suoi dolori essendo conteandrici, hanno un valore coninfinito, e capace perciò di conredimere. Oh! Ricorriamo a Maria nelle nostre infinite miserie della vita. (...) Io quasi non oso sospingere il mio reo sguardo sino al trono supremo del sommo nostro teandro, Gesù Cristo, lo fermo in un trono più accessibile, in quello della somma nostra conteandra, in Maria."

"Maria fu assunta in Cielo? Se è conteandrica deve trovarsi unita con la sua umanità col Verbo in Cielo."

ALCUNE PRECISAZIONI SUL "MARIA CORREDENTRICE"

"Unus est mediator inter Deum et homines" (1 Tm 2,5) 
Uno solo è il Mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo è l'unico Mediatore assoluto ma secondo i cattolici Maria "è Mediatrice tutta relativa a Cristo", secondo una correlazione dipendente da Maria anche perché san Paolo non usa il termine "aner" (maschio) ma "antropos", "essere umano\natura umana", perciò, per i cattolici, quelle frasi di Paolo non escludono Maria perché "la donna forma come un tutt'uno con il vir, maschio, suo principio e capo"; "l'unus homo" riferito ad Adamo e Cristo, incude "anche Maria", al fianco di Cristo e subordinata a lui.
"Corredentrice" nel senso di artefice secondaria e subordinata a Cristo, artefice principale ed indipendente.
Il Redentore Cristo e la Corredentrice Maria operano insieme per la Redenzione, ma non nella stessa maniera perché il Cristo è la causa principale ed indipendente e la Corredentrice Maria è con-causa secondaria e dipendente.
Maria è causa secondaria della Redenzione rispetto a Cristo, che è causa principale e completa. 
Per la teologia cattolica, Satana si è servito di un uomo e di una donna (Adamo ed Eva) per rovinare l'umanità, e anche Dio si è servito di un uomo, Cristo, e di una donna, Maria, per redimere l'umanità.
In ambedue i paralleli, Adamo e Cristo "sono sempre i capostipiti", Eva e Maria sono sempre "le seconde", però Eva con la sua rovinosa disobbedienza allontana l'umanità da Dio, Maria con la sua obbedienza corredentiva riavvicina l'umanità a Dio.

è evidente il dislivello sessista, il maschio sempre sopra e primario e la femmina sempre sotto e secondaria, e il concetto sessista si mantiene anche nel concetto di Maria Corredentrice anche se le persone "a digiuno" di teologia possono pensare che sia "una promozione della Femminilità, Maria viene messa sullo stesso piano di Cristo".

Perciò: o si "ipostatizza Maria" nello Spirito Santo, come ha proposto Boff e la si considera "diventata Dea", altrimenti anche riconoscerla Corredentrice non servirà in ugual modo a correggere il dislivello sessista androcentrico tipico della cristologia e del cristianesimo tutto. 

APPROFONDIMENTO: 1 CORINZI 3,16 NEL SIMBOLISMO MARIANO

Info tratte da


Con l'espressione "Maria, dimora della Santissima Trinità" si ricordano le parole di San Paolo nella lettera ai Corinzi: "Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?" (1 Cor 3,16; 6,16) e "Se uno mi ama", dice Gesù, "il Padre mio lo amerà e verremo a lui e dimoreremo in lui" (Gv 14,23)
Dio è venuto a dimorare in Maria già al momento della sua immacolata concezione e poi durante l'Annunciazione ma anche durante il Calvario e la Pentecoste e infine al momento conclusivo: l'Assunzione. 

Sempre Maria fu piena di Grazie e questo la rende "Tempio dello Spirito Santo" (1 Cor 3,19 - 6,19)
Così sarà anche per noi: mentre qui sulla Terra "parziale è la nostra conoscenza" di Dio (1 Cor 13,9) e lo vediamo in un riflesso confuso (1 Cor 13,12) allora lo vedremo "faccia a faccia", "allora come son conosciuto, vedrò" (1 Cor 13,12) e Dio "sarà tutto in tutti" (1 Cor 15,27-28)
Se Maria è pensata, nel simbolismo cattolico, come Colei che schiaccerà il capo al serpente è perché "Dio ha scelto i deboli (1) del mondo per confondere i potenti" (1 Cor 1,27) e la Donna dell'Apocalisse vestita di sole è "segno grande (signum magnum) nel cielo" (Ap 12,1)


(1) Nota di Lunaria: l'obbedienza di Maria, il "fiat" del "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto" (Luca 1,26-38), e il Magnificat "ha guardato l'umiltà della sua serva" anticipa quello di Cristo che "fattosi obbediente fino alla morte e perciò esaltato dal Padre" (Fil. 2,8-9) perché nell'ottica cristiana "servire è regnare" (sempre nel Magnificat si legge "[Dio] ha rovesciato i potenti dai troni\ha innalzato gli umili") e nella menzione di Febe, che Paolo scrive ai Romani 16:1-2
"Vi raccomando Febe, nostra sorella, che è diaconessa della chiesa di Cencrea, perché la riceviate nel Signore, in modo degno dei santi, e le prestiate assistenza, in qualunque cosa ella possa avere bisogno di voi; poiché ella pure ha prestato assistenza a molti e anche a me stesso." (Romani 16:1-2)
Infatti, è vero che nel cristianesimo il servizio per gli altri è richiesto anche ai maschi, e non solo alle femmine. 
Il servizio nei confronti degli altri (carità, misericordia, perdono...) è requisito fondamentale sia per gli uomini sia per le donne. Nonostante questo, però, che in teoria dovrebbe abbattere la gerarchia patriarcale tra i sessi (uomini dominatori che vengono serviti - donne sottomesse che servono), il simbolismo androcentrico resta presente nel concetto di ipostasi di Cristo: vero Dio e vero uomo maschio, tanto che si equipara la virilità alla divinità, e, come faceva notare Mary Daly, il tutto, potenziato anche da 2000 anni di misoginia cristiana, lascia intendere che "non era da Dio farsi anche femmina, solo il sesso maschile era degno di essere il corpo di Dio".

Infatti: 



"L'immagine biblica e popolare di un Dio simile ad un grande patriarca celeste che ricompensa o punisce secondo la propria misteriosa e apparentemente arbitraria volontà ha dominato l'immaginario collettivo per migliaia di anni. Il simbolo del Dio Padre, moltiplicatosi nell'immaginazione e ritenuto credibile dal patriarcato, ha, di conseguenza, reso un servigio a questo tipo di società, facendo apparire giusti ed adeguati i suoi meccanismi per l'oppressione delle donne. Se Dio nel "suo" Cielo è un padre che governa la "sua" gente allora nella "natura" delle cose è conforme al piano divino e all'ordine dell'universo che la società sia dominata dal maschio. In questo ambito si verifica una mistificazione dei ruoli: il marito che domina la moglie rappresenta lo "stesso" Dio."
"Dio" può essere usato in modo oppressivo contro le donne in vari modi. Primo: ciò accade in maniera evidente quando i teologi dichiarano la subordinazione delle donne alla volontà di Dio. Questo, ovviamente, è accaduto per secoli e ci sono dei residui, a diversi livelli di sottigliezza e chiarezza, negli scritti dei pensatori del ventesimo secolo, quali Barth, Bonhoeffer, Niebihr e de Chardin" [...] "Non è tuttora insolito che preti e ministri cristiani, posti di fronte al discorso della liberazione della donna, traggano argomenti a sostegno della supremazia maschile dall'affermazione che Dio "si incarnò" esclusivamente in un maschio. In effetti la stessa tradizione cristologica tende a giustificare tali conclusioni. 
Il presupposto implicito - e spesso esplicito - presente per tutti questi secoli nella mente dei teologi è che la divinità non poteva degnarsi di "incarnarsi" nel "sesso inferiore" e il "fatto" che "egli" non lo abbia fatto conferma ovviamente la superiorità maschile. Venendo meno il consenso delle donne alla supremazia maschile, questi tradizionali presupposti cominciano a traballare."

"L'idea di un salvatore unico di sesso maschile può essere vista come un'ulteriore legittimazione della supremazia del maschio (...) In regime di patriarcato un simbolo maschile sembra proprio il meno indicato ad interpretare il ruolo di liberatore del genere umano dal peccato originale del sessismo. L'immagine stessa è unilaterale per quanto concerne l'identità sessuale, e lo è proprio dal lato sbagliato, perché non contraddice il sessismo e glorifica la mascolinità." (Stralci tratti da Mary Daly, "Al di là di Dio Padre")

Nota di Lunaria: si vedano Sprenger e Kramer nel "Malleus Maleficarum": "E sia benedetto l'Altissimo che finora ha preservato il sesso maschile da un così grande flagello [la stregoneria]. Egli ha infatti voluto nascere e soffrire per noi in questo sesso, e perciò lo ha privilegiato"

Non c'è modo di aggirare l'ostacolo androcentrico che sancisce, per quanto in maniera simbolica e allegorica, la supremazia maschile sulle donne, a meno che non si consideri che "Maria è stata deificata ipostatizzata nello Spirito Santo", andando a far coincidere lo Spirito Santo con Maria o Maria vista come incarnazione in Terra dello Spirito Santo, la terza Persona della Trinità, per partorire la seconda Persona della Trinità; il che vorrebbe dire: "Dio Padre, Dio Figlio maschio Gesù, Spirito Santo Femmina Maria", ma ovviamente è un'ipotesi teologica che per quanto sia stata scritta (e qualche cattolico che la crede "con tutto il suo cuore" esiste sicuramente) non è di certo "dogma della Chiesa Cattolica da credersi senza se e senza ma", e anche dal punto di vista biblico, non ci sono elementi per sostenerla, a meno che non ci si arrampichi (debolmente) sugli specchi tirando fuori il "Maria piena di Grazia" ergo "Maria piena di Dio" ergo "Maria deificata" non con "Dio Padre" ma con e di "Spirito Santo". 

Ad ogni modo, e lo scriviamo per correttezza e completezza, su qualche libro cattolico moderno che parla delle apparizioni di Maria si trova qualche frase che presenta Maria come "riflesso dell'Amore Materno di Dio". Non è renderla una Dea ma è pur sempre il massimo dell'inclusività del Femminile che alcuni cattolici moderni "hanno inventato" per rendere un po' meno androcentrico il cristianesimo. 

Il problema di fondo del cristianesimo, infatti, è il suo essere virato esclusivamente e totalmente su simbolismi maschili che escludono la femmina o la includono "in senso passivo e sottomesso" (le frasi di san Paolo a Corinzi, Timoteo, Efesini (*) fermo restando che san Paolo per quanto maschilista NON HA MAI INVENTATO IL MARCHIOVERDE togliendo i diritti fondamentali)

Del resto, almeno se si volesse "far coincidere" Maria con il "Paraclito", ci sarebbe una traccia già nel testo biblico:
"Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto." (Gv 14,25-26)

Abbiamo anche menzione dello Spirito Santo sceso su due donne, Maria ed Elisabetta:

"Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato figlio di Dio" (Lc 1,35)

"Entrata nella casa di Zaccaria, Maria salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!"

 Avevo già detto che sono gli unici "appigli biblici" per sostenere che le donne "siano ripiene di Spirito Santo, al pari degli uomini", considerato che tutta la tradizione e storia cristiana ha sempre visto di malocchio le donne "profetesse", il più delle volte considerandole delle eretiche o streghe (Margherita Porete) o donne che "sono ribelli all'apostolo Paolo" (praticamente tutte le pastoresse\predicatrici\profetesse del movimento evangelico pentecostale alla Kathryn Kuhlman\Aimee Elizabeth Semple Mac Pherson) e insieme ad altri versetti, possono essere usati per stemperare l'androcentrismo cristiano:
"Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi" (1 Corinzi 3,16-17) 
"Dopo questo, io effonderò il mio Spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; i vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni. Anche sopra gli schiavi e sulle schiave in quei giorni, effonderò il mio Spirito" (Gl 3,1-2)


(*) "La donna impari in silenzio con ogni sottomissione. Poiché non permetto alla donna d'insegnare, né d'usare autorità sul marito, ma stia in silenzio. Perché Adamo fu formato il primo, e poi Eva; e Adamo non fu sedotto; ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione; nondimeno sarà salvata partorendo figliuoli, se persevererà nella fede, nell'amore e nella santificazione con modestia”  (1 Timoteo 2:11-15)
"Come si fa in tutte le chiese dei santi, tacciano le donne nelle assemblee, perché non è loro permesso di parlare, ma debbono star soggette, come dice anche la legge" (1 Corinzi 14:34).
"E se vogliono imparare qualcosa interroghino i loro mariti a casa; perché è cosa indecorosa per una donna parlare in assemblea" (1 Corinzi 14:35).
"Ogni donna che prega o profetizza senza avere il capo coperto fa disonore al suo capo, perché è come se fosse rasa. (...) Quanto all'uomo, egli non deve coprirsi il capo, essendo immagine e gloria di Dio, ma la donna è la gloria dell'uomo (...) perciò la donna deve, a causa degli angeli, avere sul capo un segno di autorità (...) Se una donna porta la chioma, per lei è un onore: perché la chioma le è data come ornamento (...)" (1 Corinzi 11,5)

TRASFIGURAZIONE E NUBE DI DIO

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"Quando ha luogo la Trasfigurazione di Cristo i discepoli sono avvolti dall'ombra della nube (A): c'è un parallelo tra l'azione dello Spirito Santo su Maria durante l'Annunciazione: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. L'onnipotente Dio, come una nube, ti avvolgerà. Per questo colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio" (Lc 1,35)
Il centro della Trasfigurazione è l'evento dell'Adombramento che riguarda l'interiorità degli apostoli. [...] La venuta della Nube (Spirito Santo) che avvolge con la sua Ombra è l'evento essenziale della Trasfigurazione: Dio avvolge i discepoli con la sua Ombra, come ha fatto con Maria per l'Incarnazione.

[...] Maria piena di Grazia è la nube di Dio, tutta plasmata dallo Spirito Santo (1), colei in cui si può vedere il Cristo, la sua divinità. è in lei che la si trova nella sua pienezza. [...] è nella Nuvola, Maria, che noi possiamo trovare e vedere Cristo. è attraverso gli occhi di Maria che si può conoscere Cristo quale è, ed è attraverso il suo cuore che si può amarlo con il suo amore (che è lo Spirito Santo). Ella è come l'incarnazione della modalità divina (2) e ci è donata affinché attraverso di lei e in lei noi perveniamo alla pienezza della nostra fede, la Montagna, che è Cristo. 
Maria è quella che ha contenuto nel suo seno colui che i cieli non possono contenere, come dice la liturgia, lei è totalmente pura e quindi contempla Dio in Gesù, costantemente e fin dal primo istante dell'unione del Verbo con la Natura Umana nel suo seno. La beatitudine infatti si applica alla Piena di Grazia in modo pieno. ("Beati i puri di cuore perché vedranno Dio") Maria è l'unica, la sola Colomba ("Unica è la mia colomba, la mia perfetta" Ct 6,9) capace di piacere a Dio [...] la "tessitura" immacolata del suo spirito è unica ed è solo questa tessitura che può sopportare l'entrata della Nube Divina! [...] Non c'è che Dio che regna in lei, lei è piena di lui come la tenda del convegno che è piena di Dio."

PROVA:



(A) "Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all'ingresso della tenda. Allora il Signore parlava con Mosè. Tutto il popolo vedeva la colonna di nube che stava all'ingresso della tenda e tutti si alzavano e si prostravano, ciascuno all'ingresso della propria tenda" 
(Es 33,9-10)
"Allora la nube coprì la tenda del convegno e la Gloria del Signore riempì la Dimora (...) Ad ogni tappa, quando la nube s'innalzava e lasciava la dimora, gli Israeliti levavano l'accampamento. Se la nube non si innalzava, essi non partivano finché non si fosse innalzata. (...) Durante la notte vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d'Israele" (Es. 40,34-38)


La nube compare anche a 2Cr 5,13-14: "Il tempio si riempì di una nube, cioè della gloria del Signore. I sacerdoti non riuscirono a rimanervi per il loro servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore aveva riempito il tempio di Dio."

La Nube è la manifestazione della Gloria stessa di Dio, che vuole abitare in mezzo agli uomini: "Essi mi faranno un santuario ed io abiterò in mezzo a loro" (Es 25,8-9)
Gesù è il tempio nuovo e definitivo, dopo la tenda di Mosè e il tempio di Gerusalemme.
I cristiani sono il corpo di Cristo e la Nube, la Gloria di Dio, viene ad abitarli: 
"Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?" (1 Cor 3,16) "Se uno mi ama", dice Gesù, "il Padre mio lo amerà e verremo a lui e dimoreremo in lui" (Gv 14,23) Dio "sarà tutto in tutti" (1 Cor 15,27-28)


(1) Nota di Lunaria: anche se si possono trovare frasi simili in qualche autore cattolico moderno, ciò non spinge, in automatico, a pensare "Allora Maria ha l'aspetto dello Spirito Santo, che l'ha plasmata", che vorrebbe ammettere che "anche la donna è diventata divina". Il cristianesimo deve restare sempre androcentrico non ammettendo, neanche di striscio, la possibilità che lo Spirito Santo abbia plasmato Maria "a sua immagine e somiglianza". L'ipotesi dell'Ipostasi di Maria nello Spirito Santo la si trova in Boff ma ovviamente è un'idea teologica rifiutata dall'ortodossia cattolica.
Che poi, intendiamoci: anche ammettere che "Maria sia diventata Dea DOPO che è stata ipostatizzata nello Spirito Santo" sarebbe comunque accontentarsi del secondo posto, visto che Cristo, maschio, è Dio da sempre, per l'ideologia cristiana, e non è "diventato Dio" dopo un certo periodo di tempo, mentre l'idea di Boff, per quanto apprezzabile (è pur sempre un tentativo di mettere una pezza su 2000 e passa anni di misoginia e sessismo cristiano) si basa sul presupposto che Maria "è nata umana" e "poi è diventata Divina".
L'alternativa paritaria sarebbe ammettere che lo Spirito Santo sia sempre stato femminile, fin dal principio, co-eterno col Padre (Maschio simbolico) e Figlio (che si è incarnato in un corpo maschile)
Il che porterebbe finalmente a debellare l'ostacolo sessista insormontabile dell'androcentrismo divino, rendendo la Trinità paritaria: Un Padre, una Madre, un Figlio da loro generato.
Ma ovviamente è ancora scandaloso pensare di attribuire al Dio cristiano "una femminilità piena" e ci si deve accontentare, all'alba del 2023 e solo "per contentino, per via del fatto che oggigiorno non esiste più la potestà maritale", di espressioni "inclusive del Femminile in Dio" molto "soft".

(2) Apprezziamo le belle parole di "un po' di inclusività del Femminile in Dio", consapevoli del fatto che già legioni di cattolici tradizionalisti fermi all'Aquino avrebbe da storcere il naso. 
Fermo restando che qualsiasi frase sessista abbia scritto l'Aquino NON raggiunge le vette di disumanità e crudeltà insite nel Marchioverde.


APPROFONDIMENTO: I DUE ALTARI: COMMENTO AD ARNALDO DI CHARTRES

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Pagina 34

"Arnaldo di Chartres [discepolo di san Bernardo] mette in luce in particolare l'offerta di Maria nel sacrificio del Calvario. Egli distingue nella Croce due altari: uno nel cuore di Maria, l'altro nel corpo di Cristo. Il Cristo immolava la sua carne, Maria la sua anima. Maria si immola spiritualmente in profonda comunione con Cristo e supplica per la salvezza del mondo. Quello che la Madre chiede, il Figlio lo approva, il Padre lo dona" (De septem verbis Domini in Cruce, 3: PL 189, 1694)

Nota di Lunaria: ipotesi teologica cattolica interessante che potrebbe essere approfondita e ampliata meglio nella Teologia Femminista, laddove si volesse includere Maria (quindi una donna, corpo e psiche femminile) in un evento, quello della Crocifissione, dove il centro di tutto (e l'attenzione di tutti) è il corpo maschile e la psiche di Cristo.


C'è comunque da riconoscere che il cattolicesimo anche senza parlare di "due altari (1), ammette da sempre una cooperazione di Maria, intesa come "anche Maria ha sofferto", al sacrificio di Cristo: vedi l'iconografia della Madonna Addolorata, la spada che trafigge il cuore di Maria (il più delle volte nell'iconografia cattolica le spade sono sette). 


(riferimento biblico, per giunta, visto che troviamo la profezia della spada che trafigge l'anima di Maria in Luca 2,35, quando Simeone afferma "[...] E a te una spada trafiggerà l'anima") 

L'ipotesi di Arnaldo di Chartres, poi, potrebbe essere usata anche per affermare il dogma di Maria Corredentrice, fermo restando che anche se lo si riconoscesse come titolo a Maria, fin tanto che non si ammette (e pure esplicitamente e come dogma) un discorso di Ipostasi di Maria nello Spirito Santo (altro non c'è nella Trinità dopo il Dio Padre e il Cristo Figlio Maschio...), non si risolve il dislivello sessista del "Cristo maschio è Dio, Maria femmina non è la Dea": la divinità resta sempre incarnata nel corpo maschile e solo in quello, e quindi viene posto "molto al di sopra" del corpo femminile, che non è "stato deificato" visto che la Seconda Persona della Trinità NON si è incarnata in un corpo femminile e perciò Salvatrice e Redentora, pur avendolo potuto fare (non ha ritenuto di doverlo fare...).

Peraltro l'ipotesi teologica di Arnaldo sarebbe comunque rifiutata da tutti i cristiani non cattolici, ergo il cristianesimo nella sua totalità resterebbe comunque androcentrico... ma tant'è, ci si accontenterebbe anche di "un solo cristianesimo", tra tutti gli altri, che deifichi il corpo femminile trovando una qualche interpretazione che divinizzi Maria, visto che non è possibile divinizzare il corpo femminile nelle correnti cristiane che non prevedono il culto a Maria... improbabile che si possa divinizzare il corpo femminile in cose come "i commenti degli evangelici o dei calvinisti"... 

Ad onor del vero, anche se ovviamente l'ipotesi farà venire il voltastomaco a tutti i cristiani non cattolici, c'è da dire che sempre a pagina 34, Giovanni Paolo II aggiunge: "Già nelle parole [rivolte da Dio al serpente: "Porrò inimicizia fra te e la donna, tra la sua stirpe e quella di lei: essa ti schiaccerà il capo", Genesi 3,15] si manifesta l'intenzione divina di eleggere la donna come alleata nella lotta contro il peccato e le sue conseguenze (...) una determinata donna era destinata ad essere lo strumento specialissimo di Dio per lottare contro il demonio."
Ovviamente l'ipotesi teologica è valida solo per i cattolici, i non cattolici fanno notare che tale interpretazione è basata su un errore: non è la donna che schiaccia la testa al serpente, ma "la stirpe della donna", quindi Gesù Cristo.
Va bhe, non è che si debba sempre stare dietro a tutte le virgole della Bibbia, posso anche accettarlo il ragionamento cattolico, molto "di libera interpretazione della Bibbia", che ci sta dietro a cose come "Maria schiaccia il serpente\Maria Assunta\la Donna vestita di Sole con la luna sotto i piedi"... anche perché altri elementi femminili gloriosi non ce ne sono,  



e infatti risulta assolutamente possibile "mettere dentro un po' di Femminile" in cose come "i commenti calvinisti ed evangelici" proprio perché neanche considerano Maria di striscio.

(1) Espressione allegorica suggestiva che fa molto "sacerdotale" e quindi presenta Maria "come Sacerdotessa", cosa che comunque ho già visto scritto in un paio di commenti scritti da cattolici che avevo visionato tempo fa, quindi so che qualche cattolico lo pensa il "Maria Sacerdotessa" anche senza essersi letto Arnaldo di Chartres... C'è anche certa iconografia cattolica che lo suggerisce, come "Maria col calice\messa vicino al calice" 



che "per allusione e metafora" (ventre-calice, e viceversa) rimandano al Maria incinta, Maria-Calice di Gesù Bambino:
 

L'interpretazione, vistosamente "mater-centrica", potrebbe anche essere accettata, se però non fosse usata (e a volte lo è stata) per sostenere che "le donne si realizzano diventando madri, mettendo a disposizione il loro corpo per il nascituro che dimora dentro di loro" fino ad oggettificare la donna rendendola "solo utero per la procreazione" (i moniti a 1 Timoteo 2,15 non aiutano di certo visto che "la donna potrà essere salvata partorendo figli [...]")

Appena avrò tempo riporterò anche delle analisi teologiche moderne su Maria Maddalena (che non condivido per i motivi che spiegherò...) dove si è tentato di dare un "ruolo da sacerdotessa" alla Maddalena. 

"Scavando" in rete ho trovato anche questa foto di Santa Teresa di Gesù Bambino in versione "Sacerdotessa"...

Ma siamo sempre al punto di prima: un'ipotetica donna sacerdotessa cattolica cosa rappresenta, di chi fa le veci? Rappresenta il Cristo maschio? "Chi vede la sacerdotessa cristiana vede il Cristo maschio?" (viceversa?) 
Rappresenta il lato femminile di Dio? dello Spirito Santo? 
Se rappresenta "il Cristo maschio", come il prete cattolico che è l'Alter Christus, cosa cambia? 
Una donna che rappresenta un maschio divino, sempre maschio? Dove'è la femminilità divina? 
La femminilità si trasferisce dalla sacerdotessa a Cristo? La femminilità si trasferisce dalla sacerdotessa al Dio Padre? Allo Spirito Santo?
Oppure ipotizziamo che la sacerdotessa cattolica rappresenta Maria? Perfetto. Avrebbe già più senso e potrebbe persino essere fatto! Ma in ugual modo non si parlerebbe di una donna che rappresenta una Dea in Terra, si parlerebbe di una donna che rappresenta e rimanda ad una donna che non è considerata una Dea.
Gira che ti rigira con tutti i contorsionismi teologici ed esegetici possibili, il punto d'arrivo è sempre quello: "Cristo maschio Dio\esclusione del corpo femminile dalla divinità".

 
PROVE:




COMMENTO ALL'IMMACOLATA (i miei commenti sono in corsivo)

Pagina 36

"La sua Immacolata Concezione fa di Maria il segno precursore dell'umanità redenta da Cristo, nell'essere preservata dal peccato originale che colpisce tutti gli uomini fin dal loro primo istante di vita, e che lascia nel cuore la tendenza alla ribellione contro Dio. L'Immacolata Concezione di Maria significa che ella è la prima redenta, l'aurora della Redenzione (...)"

Nota di Lunaria: l'ipotesi teologica cattolica di Maria Immacolata, non si è tradotta nel "Allora Maria era Dea in Terra\Perfetta come Dio"; anche se negli ultimi tempi alcuni teologi o teologhe possono anche aver visto nell'Immacolata una sorta di "Divinizzazione di Maria", se non coincidente con Dio Padre, almeno con lo Spirito Santo (per approfondimenti, vedi la mariologia di Boff)
Se l'idea cattolica dell'Immacolata fosse ampliata meglio nella Teologia Femminista, si potrebbe andare oltre l'androcentrismo cristiano esasperante che riduce Dio al solo Cristo maschio; anche se ovviamente sarebbe un'interpretazione:

1) inesistente nella Bibbia, anche se la si potrebbe far rientrare, arrampicandosi molto sugli specchi e con liberissima interpretazione, al "Piena di Grazia", che comunque troviamo nel testo di Luca, a 1:28, visto che è lo stesso angelo Gabriele a rivolgersi così a Maria ("Ti saluto, piena di grazia, il Signore è con te) c'è da far notare che i cristiani non cattolici traducono con "Ti saluto, o favorita dalla grazia" o "Salve, o grandemente favorita", dal momento che il cristianesimo di matrice non cattolica "ha la fissa" su concetti come predestinazione e grazia.
I cristiani non cattolici credono nella prevalenza della Grazia sulle opere: la Salvezza per Grazia. Secondo questa idea l'essere umano può essere salvato solo tramite la fede e non in virtù di opere buone: infatti, nel testo biblico, sta scritto:
"Poiché gli è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non vien da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù d’opere, affinché nessuno si glori" (Ef. 2:8-9)
Romani, 8:28: "Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio , i quali son chiamati secondo il suo proponimento.  Perché quelli che Egli ha preconosciuti, li ha pure predestinati ad esser conformi all'immagine del suo Figliuolo, ond'egli sia il primogenito fra molti fratelli; e quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati ; e quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati", versetti commentati da dozzine di predicatori e teologi calvinisti ed evangelici.
Sempre a Romani 9:1 ad un certo punto si trova la menzione dei "vasi d'ira" ovvero le persone predestinate alla dannazione.
Infatti: "Così dunque Egli fa misericordia a chi vuole, e indura chi vuole. Tu allora mi dirai: perché si lagna Egli ancora? Poiché chi può resistere alla sua volontà? Piuttosto, o uomo, chi sei tu che replichi a Dio? La cosa formata dirà essa a colui che la formò: Perché mi facesti così? Il vasaio non ha potestà sull'argilla, da trarre dalla stessa massa un vaso per uso nobile, e un altro per uso ignobile? E che v'è mai da replicare se Dio, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta longanimità dei  vasi d'ira preparati per la perdizione, e se, per far conoscere le ricchezze della sua gloria verso dei vasi di misericordia che aveva già innanzi preparati per la gloria (...)"
Efesini 1:4, dove esplicitamente compare la predestinazione, destinata non a tutti ma a coloro scelti da Dio avanti la fondazione del mondo, appunto: "Siccome in lui ci ha eletti, prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi ed irreprensibili dinanzi a lui nell'amore, avendoci predestinati ad essere adottati, per mezzo di Gesù Cristo, come suoi figliuoli, secondo il beneplacito della sua volontà: a lode della gloria della sua grazia, la quale Egli ci ha largita nell'amato suo."
Concludo con la dottrina della predestinazione menzionata esplicitamente in 2 Tessalonicesi 2:13 "Ma noi siamo in obbligo di render del continuo grazie di voi a Dio , fratelli amati dal Signore, perché Iddio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità."
Da questi versetti biblici (e altri che potremmo citare) si deduce che ci si salva unicamente se si crede in Gesù, e per credere in Gesù "si deve essere stati predestinati a credere"; se si fanno opere buone ma non si crede in Gesù non si viene salvati. Per questo motivo i non cattolici preferiscono tradurre Luca 1:28, con "Ti saluto, o favorita dalla grazia" o "Salve, o grandemente favorita".
Per inciso: io ritengo la dottrina della predestinazione e della salvezza per grazia molto classista, perché fa insuperbire "chi si crede salvato perché Dio lo ha predestinato" e lo porta a disprezzare il suo prossimo "non evangelico, non calvinista come lui", considerandolo "peccatore sulla via della dannazione\che si deve ravvedere".

2) Se anche la chiesa cattolica ammettesse (in un futuro lontanissimo) il "Maria Immacolata = Maria Dea, Dio nel corpo di una donna", l'interpretazione sarebbe rifiutata da tutti i cristiani non cattolici.


"A santa Bernardetta, che più volte l'aveva interrogata, la Vergine rispose: Io sono l'Immacolata Concenzione". Con queste parole ella manifestò chiaramente di essere non soltanto concepita senza peccato ma di essere anzi la stessa Concezione Immacolata."

Nota di Lunaria: a voler proprio essere puntigliose, c'è da far notare che "essere Immacolata" (che, ripeto, può anche essere accettata come ipotesi teologica basandosi sul versetto di Luca e soprattutto sulle apparizioni mariane - anche non riconosciute dalla Chiesa, in fondo la fede del singolo credente può anche non dipendere "da cosa dice il papa", per come la vedo io) non è inteso come "è Immacolata perché serviva a lei come suo vanto" ma sempre da intendersi come "è Immacolata perché doveva essere la Madre di Dio" (difatti Giovanni Paolo II lo fa notare, sempre a pagina 36: "Fu concessa a Maria in ordine a Gesù Cristo"), ritorna sempre l'idea del "Maria non è per-Sé ma per-Cristo", l'ancillarità femminile in rapporto ad un Dio maschile.
Si può uscire da questa continua idolatria del maschile divino unicamente se si riconosce il "Maria Dea", "Maria deificata nello o tramite lo Spirito Santo", "Maria forma femminile di Dio"

è fuor di dubbio, comunque, e lo diciamo per correttezza, che l'idea teologica cattolica dell'Immacolata è pur sempre un "mettere un po' di femminilità nel contesto cristiano"; nei cristianesimi non cattolici totalmente cristocentrici la femminilità non esiste neanche "in briciole"...! A leggere la loro roba teologica sembra che il mondo sia popolato solo da maschi, che siano vissuti solo i maschi e che Dio sia maschile da sempre e per sempre pur essendo spirito. Bah...
Le donne non sono manco menzionate di striscio, il più delle volte, quando i non cattolici discettano di "predestinazione\elezione a salvezza". 

Pagina 37

"Maria è Immacolata perché Madre di Dio e divenne Madre di Dio perché Immacolata, afferma Massimiliano Kolbe"

Nota di Lunaria: avevo già commentato la mariologia di Kolbe che conteneva alcuni passaggi interessanti, visto che fa diventare Maria la "cooperatrice dello Spirito Santo". Il che può portare qualche teologo a vedere nello Spirito Santo una "funzione in qualche modo materna" (come scriveva P.A. Feuillet)
Non che i cattolici abbiano dipinto la Colomba come "Donna-Colomba", tanto per includere un po' di femminilità nella Trinità, ma possiamo comunque accettare le (sporadiche) frasi teologiche cattoliche che di tanto in tanto dicono che lo Spirito Santo "è un po' materno"... meglio che niente!
Certo, poi Kolbe sviluppa la sua mariologia anche con il "Sposa dello Spirito Santo", e quindi si ritorna al "donna sposa di un Dio trinitario maschile" (visto che la sposA si accompagna allo sposO...) ma vabbè, ripeto che rispetto alle teologie cristiane non cattoliche è comunque un'inclusione minima della femminilità...

Pagina 38

"è un'analogia, sottolinea Massimiliano Kolbe, che fa intravedere l'unione ineffabile, intima e feconda tra lo Spirito Santo e Maria."
"Maria Immacolata, la più alta e perfetta delle persone umane, riproduce in modo eminente l'immagine di Dio ed è quindi resa capace di amarlo con intensità incomparabile come Immacolata, senza deviazioni o rallentamenti. è l'unica ancella del Signore (Luca 1,38) che con il suo "fiat" libero e personale risponde all'amore di Dio compiendo sempre quanto egli le domanda."

Pagina 39

"Nell'unione dello Spirito Santo con Maria l'amore (...) è tutto l'amore della Santissima Trinità, mentre il secondo, quello di Maria, è tutto l'amore della creazione e così in tale unione il Cielo si unisce alla Terra (...)"

Nota di Lunaria: sì, l'idea dell'unione di puro Amore "del Cielo e della Terra" è anche poetica, ma il punto è: perché il Cielo (la Trinità del Dio Padre, Figlio maschio e Spirito Santo) deve essere maschile e la Terra (rappresentata da Maria) femminile? Perché "la parte eccelsa, eterna, sublime, somma, onnipotente" deve essere maschile e quella "creaturale", finita, limitata, non onnipotente, femminile?
è vero che rispetto alle teologie non cattoliche, che escludono totalmente la donna e la femminilità e sono molossi di androcentrismo esasperato, il cattolicesimo include la donna (Maria), in rapporto al loro Dio Trinitario, ma lo fa quasi sempre con questi riferimenti "secondari, dipendenti, ancillari" visto che la predominanza di tutto va sempre al Cristo maschio.

PROVE:



RIFERIMENTI VETEROTESTAMENTARI NELLA DONNA DELL'APOCALISSE

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Nell'Apocalisse, la Donna fugge nel deserto, dove Dio le ha preparato un rifugio, mentre Michele e i suoi angeli lottano contro il Drago, che, precipitato sulla Terra, si avventa contro la Donna e la sua discendenza. 

I riferimenti veterotestamentari sono evidenti: Genesi 3,15 con l'inimicizia tra la Donna e il Serpente, fra i loro due semi (il seme della Donna schiaccerà il capo del Serpente); c'è anche Esodo, il tema del deserto, le "ali d'aquila" date alla Donna per volare nel deserto (Es 19,4: "Voi avete visto ciò che ho fatto all'Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me") e la terra asciutta che assorbe le acque (Ez 14,9 \ 15,2; in Ez 29,3 il Faraone è "il grande dragone"); il Dragone e Michele alludono a Dn 7,7 e 10,13, la Donna è la "Nuova Gerusalemme" (Is 66,7) e Israele (Os 1-3, Is 26,17, Ger 31,4)

La Donna, vestita di Sole, con la Luna sotto i suoi piedi e la corona di dodici stelle rimanda al Salmo 104,2: il Sole è la fonte di luce, immagine della sovranità di Dio, "avvolto di luce come di un manto"; l'essere vestita di Sole avvicina la Donna a Sion "rivestita di magnificenza" (Is 52,1) e delle "vesti di salvezza" (Is 61,10); la Luna era misura dei tempi (Gn 1,14-19) e averla sotto i piedi significa avere la vittoria sull'avvicendarsi delle stagioni: non sarà sconfitta dalle vicende terrene.

La corona di dodici stelle rimanda alle tribù dell'Antico Israele (Gn 37,9), i "Dodici Apostoli dell'Agnello" sono il fondamento della Nuova Gerusalemme.
La Donna è anche il popolo di Dio, l'Antico Israele che trova il suo compimento nel Nuovo.
L'idea della Resurrezione è espressa nei termini del concepimento, e la Donna genera il Messia Re nel dolore: è incinta, e "grida per le doglie e il travaglio del parto" 

Il parto della Donna in Ap 12 e l'esaltazione del Figlio sono simbolo della vittoria pasquale sul dolore: "La donna quando partorisce è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia" (Gv 16,21-23)


Nota di Lunaria: un libro di mistica, dei giorni nostri, consigliato:


NON è un volume di teologia femminista men che meno un libro che analizza la misoginia cristiana di secoli fa, ma è un libro di riflessioni mistiche che ricorda molto i libri di Gibran.

APPROFONDIMENTO, Info tratte da


Padre Pio era convinto che la prima educazione civica e cristiana fosse instillata dalle madri: "Le madri già solo come genitrici sono grandi; ma, considerando il linguaggio che ci hanno insegnato, possiamo affermare che la loro grandezza diventa incalcolabile. (...) Nell'istante che ci danno Gesù, esse, se non diventano ognuna una madonna, sono almeno gli angeli della Mamma Celeste"
Dalla svalutazioni delle madri, Padre Pio riteneva derivasse il "marciume sulla terra"

Secondo Padre Pio non si deve dubitare delle cure materne di Maria, visto che "ancor prima della nostra nascita alla grazia lei ha pensato a prepararci una culla"
Padre Pio sapeva con quanta cura una mamma preparasse la culla per il suo piccino, anche nel regno animale.

Dopo il seno materno, la culla per il bambino è la cosa più necessaria; perciò prima che un credente sia generato alla grazia, Maria prepara la culla, cioè l'insieme delle condizioni necessarie per iniziare la nuova vita in Dio.

E così come una madre terrena pur vedendo crescere il suo piccino fino a che diventa uomo, lo considera sempre il suo bambino, e così fa Maria, nel pensiero mariologico di Padre Pio, "Maria, da parte sua, i contatti non li interrompe mai". Il fanciullino che è in noi (tematica anche di Pascoli. Nota di Lunaria) ha sempre bisogno di conforto e protezione.
Troviamo questo simbolismo espresso nel Salmo 131,2:

"Io sono tranquillo e sereno
come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è l'anima mia"

"La Madonna, nel cullarci con il suo amore materno, ci toglie gli affetti peccaminosi, inutili e i sogni sciocchi", diceva P. Pio. Secondo lui era "un dovere ascetico farsi cullare da Maria"
Per far comprendere meglio questo suo concetto, P. Pio ricorre ad un'iperbole: secondo lui la Madonna, pur di difenderci davanti a Dio coprendo le nostre colpe, appare "bugiarda": continua a sostenere che nel peccatore non c'è la volontà decisa di operare il male ma solo tanta debolezza e miseria, esattamente come ogni mamma vuole nascondere uno sbaglio del figlio al papà.

Pagine 144-145

Per Padre Pio la Madonna era il punto di riferimento che poteva permettere di giungere all'unione con Cristo e ricorreva a Maria spronando gli altri a farlo: "è la Mamma, è misericordia. Dio è amore e giustizia. La Madonna è solo Amore. La Madonna è il cuore di Dio fatto Mamma (...) Il suo amore per noi è tale e tanto che, a giudicarlo con i limiti del nostro cervello, dovrebbe essere definito folle, pazzo. (...) Lei si vuol rendere necessaria per i piccoli, fino al punto di rendersi schiava per i suoi figli"

Commento di Lunaria: Ovviamente queste restano frasi "valide unicamente per il sentire di Padre Pio" (e dei cattolici che "sentono come lui, nel cuore") non hanno alcun appiglio biblico e sarebbero rifiutate da ogni cristiano non cattolico... Ma ho già detto che reputo assolutamente contrarie ai diritti delle donne le teologie cristiane non cattoliche, perciò, prendo per buona l'evoluzione che è stata fatta in campo cattolico (anche se dubito che l'Aquino o Tertulliano avrebbero appalaudito alle frasi di Padre Pio, ma tant'é, accetto l'obiezione che potrebbe essermi mossa dai cristiani con il "Ma Lunaria! Noi non pensiamo più come pensava Tertulliano". 
OK, voglio essere di manica larga e non così pignola e accetto l'obiezione 😆)

C'è da dire, per amore di obiettività o meglio perché voglio tirarmela e dimostrare che ho letto un mucchio di libri e riviste cattoliche moderne (mica sono ferma alla Scolastica, che credete?!) 😂
che un ruolo attivo, di salvatrice, di Maria è presente soprattutto nei libri cattolici che trattano di mariofanie nei secoli, cioè le apparizioni di Maria a pastorelle, malati e mendicanti, che vengono rassicurati, protetti da tempeste\incendi, guariti da malattie o ristorati con cibo o acqua 



oppure basandosi sugli ex voto fatti dipingere da gente che si ritiene salvata per miracolo per intervento della Madonna, e Maria assume un ruolo attivo da salvatrice, da madre premurosa, quasi da infermiera o dottoressa (in certi ex voto o resoconti di guarigione è alquanto evidente tale simbolismo)




Peraltro, negli ultimi tempi, in alcune analisi teologiche moderne alla Madonna di Guadalupe (o alle mariofanie africane) certi teologi hanno proposto Maria anche come "paladina degli oppressi dal razzismo e dal colonialismo", "Madre di tutti i popoli\che libera dalle schiavitù e sfruttamenti"



Ve l'ho detto, cari haters, io del cristianesimo valuto tutto e conosco bene anche queste cose... mica ho fatto le ragnatele solo sui volumi dell'Aquino 😂

Perciò, è plausibile che Padre Pio avesse in mente "queste cose" che formavano (o alimentavano o confermavano) "il suo pensiero sulla Madonna" e NON si rifacesse a cose come Tertulliano o l'Aquino (la vedo dura trovare dei riferimenti di inclusività del Femminile nei loro scritti teologici...)

ADESSO METTIAMO LA PROVA PRIMA CHE QUALCUNO STARNAZZI DICENDO CHE NON è VERO NIENTE E PADRE PIO NON PENSAVA COSì E TUTTO IL POST è UNA CALUNNIA CONTRO DI LUI E SONO COSE DELLA LOBBY GGGENDER.



Altre frasi di Padre Pio, tratte da


"Non seminare nel giardino altrui, ma coltiva bene il tuo; non desiderare punto di essere quello che non sei, ma desidera bene di essere quello che sei."

"Soffro e vorrei sempre più soffire; mi sento consumato e vorrei essere sempre più consumato."

"Espandi l'anima tua dinanzi a questo divin sole e non temere i suoi infuocati raggi, altrimenti il bozzolo non si schiuderà e non potrà venir fuori la formosissima farfalla"

"Non temete il nemico, egli non varrà nulla contro la navicella del vostro spirito, perché il nocchiere è Gesù, la stella è Maria"

"Non temere le tempeste del rigido inverno, perché a misura che questo sarà più rigido, tanto più la primavera sarà ricca di fiori e il raccolto sarà più abbondante"

"Coraggio, adunque, ed avanti sempre, ché non tarderà a risplendere la luce in mezzo alle tenebre"

"Siate come piccole api spirituali, le quali non portano nel loro alveare altro che miele e cera; la vostra casa sia tutta piena di dolcezza, di pace, di concordia, di umiltà e di pietà"

"Cammina sempre,  benché lentamente, farai sempre del cammino"


APPROFONDIMENTO SULLA MORENITA

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"La tradizione apostolica ci mostra Maria riunire attorno a sé gli apostoli: "Erano tutti strettamente uniti e si dedicavano alla preghiera, insieme ad alcune donne, Maria madre di Gesù e i suoi fratelli" (Atti 1,14) 
Il Messico fu scoperto da Cortes, nel 1519: a quel tempo era ancora una terra funestata dai sacrifici umani, che gli Aztechi offrivano ai loro Dei.
L'apparizione di Maria nelle vesti dela Morenita, una fanciulla meticcia, che apparve all'indio Juan Diego nel 1531 sulla collina di Tepeyac, servì ad evangelizzare il Messico.



Il nome che Maria si diede in lingua azteca, "Coatlaxopeuh" (pronuncia: "Quatlasupe") significa "Colei che schiaccia il serpente" (Nota di Lunaria: Coatlicue era la Dea Madre azteca, rappresentata con fattezze mostruose: una testa formata da due serpenti che si guardavano di profilo, piedi artigliati e un gonnellino di serpenti attorcigliati) 


I conquistadores però lo interpretarono riferendolo al santuario dell'Estremadura, Guadalupe.
La Vergine meticcia di Guadalupe sarebbe quindi una sorta di metafora contro il razzismo, un invito a incontrare gli uomini, e un incontro tra Dio e tutti gli uomini.
è da notare che "Guadalupe" (che troviamo anche in lingua nahuatl) in arabo significa "fiume nascosto" (con riferimento alla vicenda di Gesù che parlando con la Samaritana le promette acqua viva) e la molteplicità di significati del termine può essere vista come un segno da parte dello Spirito Santo, che vuole che ciascuna persona ascolti il messaggio nella propria lingua." 







L'ACQUA, LA SHEKINAH E LO SPIRITO SANTO

Info tratte da


Pagina 34, volume "Il Signore non ti lascerà..."

"Signore (...) potessimo vivere sempre con te, nostro Dio,
nostra roccia, nostro baluardo, nostra potente salvezza.
Tienici stretti sul tuo grembo
come un bimbo svezzato in braccio a sua madre (1)
e raccontaci la tua storia"

(1) Il rapporto madre-figlio è menzionato anche a Isaia 47,1-7

"Il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fin dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome. Io ti renderò luce delle nazioni"


Pagina 66

Da Giovanni 7,37-38 "Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: "Dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva."

Quando Gesù dà la sua vita sulla croce dal suo costato per il colpo di lancia escono sangue e acqua. L'acqua è segno dello Spirito Santo; il rimando è alla profezia di Ezechiele 47, dove si annuncia un nuovo tempio, dal cui fianco destro uscirà un fiume d'acqua che nasce dal luogo della Shekinah (la presenza di Dio in mezzo al suo popolo) che è vita per Israle e per tutti i popoli. (...) Cristo risorto è presente tra noi, con l'azione dello Spirito Santo ci vivifica e santifica con i sacramenti e il dono della sua Parola di Vita.

Riportiamo anche una preghiera di Edith Stein, (2) rivolta allo Spirito Santo, paragonato ad una madre. Per i soliti del mantra "non è vero niente, te lo sei inventata tu, non hai mai letto un libro di teologia", ci troviamo alla pagina 113 di "Kyrie", vedi prove allegate.

Spirito Santo, eterno amore,
che sei dolce luce che mi inondi
e rischiari la notte del mio cuore;
tu ci guidi qual mano di una mamma;
ma se tu ci lasci non più d'un passo solo avanzeremo!
Tu sei lo spazio che l'essere mio circonda e in cui si cela.
Se m'abbandoni cado nell'abisso del nulla,
da dove all'esser mi chiamasti.
Tu a me vicino più di me stessa, più intimo
dell'intimo mio.
Eppur nessuno ti tocca o ti comprende
e d'ogni nome infrangi le catene.
Spirito Santo, eterno amore.

PROVE:






(2) Il limite principale del pensiero teologico di certe teologhe, come Edith Stein, è che non mettono in dubbio il maschio-centrismo salvifico del "Gesù salvatore" visto come maschio e Dio, la cui "persona maschile" è modello anche per la donna, anzi, la salva e la redime. Il che poi, aggiunto a certa mariologia che ricama sul "Eccomi sono la serva del Signore, mi avvenga secondo la tua parola", detto da Maria, va a postulare che la "base fondante del carattere femminile" sia la secondarietà e la sottomissione, la "naturale vocazione della donna"
A questo aggiungiamo il disastroso simbolismo della coppia "Adamo-Eva", che va a vedere Eva come come "prodotto secondario e derivato dal maschio Adamo", creato per primo perché "capo del creato e primo esempio di immagine di Dio, così come "Cristo è il secondo Adamo, questa volta Dio incarnato". L'idea che la donna non sia che "una serva secondaria" creata solo per servire l'uomo, e, al massimo nelle versioni teologiche nostre contemporanee, "una collaboratrice complementare", avvalora il preconcetto sessista che sia l'uomo "a fare, a creare", la donna "segue", al massimo, "collabora aiutandolo"

Riporto in sintesi, citando Mary Daly, perché l'androcentrismo di Cristo è problematico non tanto in riferimento a Cristo in sé (è alquanto evidente che nei vangeli non troviamo mai sue prevaricazioni misogine e sessiste) ma in un contesto puramente simbolico, che poi abbia la pretesa di "descrivere anche gli esseri umani"



"L'idea di un salvatore unico di sesso maschile può essere vista come un'ulteriore legittimazione della supremazia del maschio (...) In regime di patriarcato un simbolo maschile sembra proprio il meno indicato ad interpretare il ruolo di liberatore del genere umano dal peccato originale del sessismo. L'immagine stessa è unilaterale per quanto concerne l'identità sessuale, e lo è proprio dal lato sbagliato, perché non contraddice il sessismo e glorifica la mascolinità."

"L'ideologia cristiana presenta una distorsione prodotta dalla gerarchia sessuale e che la convalida, palese non solo nelle dottrine relative a Dio e alla Caduta ma anche in quelle relative a Gesù (...) Una logica conseguenza della liberazione della donna sarà la perdita di credibilità delle formule cristologiche che riflettono ed incoraggiano l'idolatria verso la persona di Gesù (...)
Non è tuttora insolito che preti e ministri cristiani, posti di fronte al discorso della liberazione della donna, traggano argomenti a sostegno della supremazia maschile dall'affermazione che Dio "si incarnò" esclusivamente in un maschio. In effetti la stessa tradizione cristologica tende a giustificare tali conclusioni. Il presupposto implicito - e spesso esplicito - presente per tutti questi secoli nella mente dei teologi è che la divinità non poteva degnarsi di "incarnarsi" nel "sesso inferiore" e il "fatto" che "egli" non lo abbia fatto conferma ovviamente la superiorità maschile. Venendo meno il consenso delle donne alla supremazia maschile, questi tradizionali presupposti cominciano a traballare."
(Nota di Lunaria: si vedano Sprenger e Kramer nel "Malleus Maleficarum": "E sia benedetto l'Altissimo che finora ha preservato il sesso maschile da un così grande flagello [la stregoneria]. Egli ha infatti voluto nascere e soffrire per noi in questo sesso, e perciò lo ha privilegiato"; vedi anche la questione 92 della Summa Theologiae di Tommaso d'Aquino dove si discetta di creazione della donna e del ruolo subordinato, in accordo alla Genesi ma anche ai moniti di san Paolo) 

"L'idea di un salvatore unico di sesso maschile può essere vista come un'ulteriore legittimazione della supremazia del maschio (...) In regime di patriarcato un simbolo maschile sembra proprio il meno indicato ad interpretare il ruolo di liberatore del genere umano dal peccato originale del sessimo. L'immagine stessa è unilaterale per quanto concerne l'identità sessuale, e lo è proprio dal lato sbagliato, perché non contraddice il sessismo e glorifica la mascolinità (...) La premessa basilare di questo tipo di ortodossia è che "Dio venne" nell'uomo (maschio) Gesù, e solo in Gesù - donde l'ostacolo che viene descritto dai suoi difensori come lo "scandalo della particolarità".

"Ho già osservato che il testo paolino "in Cristo non c'è... maschio né femmina", funziona in questo modo, perché semplicemente e palesemente ignora il fatto che Cristo è un simbolo maschile e perciò a tale livello esclude la femmina." 

"Io ritengo che un altro ribaltamento sia l'idea dell'incarnazione redentrice unica nella forma di un salvatore maschio perché questo è precisamente impossibile. Una divinità patriarcale, o suo figlio, non è in grado di salvarci dagli orrori di un mondo patriarcale."

E sulla pericolosità del simbolismo ancellare mariano:

"La mariologia è l'esaltazione del principio della sottomissione e della ricettività, purificato da qualsiasi relazione con la femminilità sessuale (...)
Nel patriarcato c'è una buona e una cattiva femminilità. La cattiva femminilità rappresenta la volontà della creatura (...) nel suo stato naturale, la femminilità rappresenta il peccato e tutto ciò che deve essere sottomesso o rigettato. La buona femminilità invece rappresenta la creatura in quanto veicolo passivo della volontà maschile di Dio. (...) La mariologia esalta il femminile verginale, obbediente e spirituale, ma teme tutte le vere donne di carne." 
"Finché la mariologia costituisce l'esaltazione del principio della sottomissione e della ricettività purificato da qualsiasi relazione con la femminilità sessuale, liberazione della donna non c'è e non può esserci" (Rosemary Radford Ruether)

Come si esce da questo androcentrismo religioso? Non è possibile fin tanto che si tiene una Trinità tutta maschile (per quanto simbolica, anche se poi andando a vedere, tanto simbolica non è, considerato che se dobbiamo parlare di simboli, anche il simbolismo della maternità andrebbe bene per esprimere il concetto del Dio che cura tutti i suoi figli... eppure ci si oppone strenuamente a qualsiasi femminilizzazione del Dio cristiano, gridando allo scandalo, al sacrilegio, alla blasfemia, alla lobby GGGender...); eh sì che di per sé, una Trinità potrebbe essere rappresentata come "Dio Padre, Cristo Figlio Maschio, Spirito Santo Madre"; il fatto è che i cristiani non vogliono cedere neanche su questo, "riconoscendo delle briciole di maternità allo Spirito Santo" (peraltro, già in partenza, poco sentito dal punto di vista popolare e teologico, considerato che i cattolici si rivolgono molto di più a Maria che non allo Spirito Santo) che sarebbe già poca cosa, considerato che non si parlerebbe comunque di una Dea... ma volendo essere concilianti col cattolicesimo, si potrebbe comunque accettare, come tentativo di "lasciarsi definitivamente alle spalle la misoginia cristiana". 
Il punto è che neanche su questo si vuole includere le donne.
Del resto, il tentativo di divinizzare Maria (Ipostasi di Maria nello Spirito Santo) o di introdurla in una Quadrità (non ci sono elementi esegetici, ma anche per altre cose tipiche del cattolicesimo che pure sono entrate nella mente di tutti non vi erano elementi esegetici... eppure sono state affermate lo stesso) non è comunque contemplato.
Non sembra molto riuscito il tentativo teologico che è stato fatto, ovvero di presentare Maria come "una nobilitazione del sesso femminile" perché "Dio è nato da una donna", dal momento che Dio resta comunque sempre ed esclusivamente maschile, e la donna "un mezzo usato".
Il fatto che poi per la Chiesa Cattolica Maria sia modello perfetto di Chiesa, prototipo ed origine, non si è tradotto con il "anche le donne possono diventare sacerdotesse cristiane"; è evidente la contraddizione dell'affermare che "Maria, una donna, è modello della Chiesa, è simbolo della chiesa" e poi non tradurre il simbolismo nella realtà conferendo il ruolo sacerdotale "mariano" anche alle donne.
Del resto se "la prima creatura creata è stata un maschio" e "Cristo Dio è venuto sulla terra come maschio", ciò lascia intendere che "i suoi rappresentanti debbano essere i maschi". (curiosamente però, come facevano notare alcune teologhe, la Chiesa non ha mai sostenuto che i preti debbano essere esclusivamente ebrei e figli di falegnami, solo perché Gesù scelse di essere ebreo e figlio di un falegname...) prontamente ribadito dal solito San Paolo che sosteneva "L'uomo non si deve mettere il velo sulla testa, essendo egli immagine e gloria di Dio. La donna, al contrario, è la gloria dell'uomo."
Il fatto che poi si tenti, come mi è stato detto più volte, di far passare "la natura di Cristo come umana, cioè anche con elementi femminili" è qualcosa di paradossale (e non ci credono neanche gli stessi cristiani che la ripetono per sgravarsi dalle accuse di androcentrismo). 
La Stein, peraltro, era ex femminista, il che è coerente col suo avvalorare il sacerdozio esclusivamente come "roba per maschi".
C'è da dire che se le riflessioni sulla donna e sulla "vocazione femminile alla sottomissione, al servizio" nel pensiero di Edith Stein sono ormai anacronistiche e retrograde, così come resta ancora problematico il concetto di "verginità mariana", del suo pensiero si può salvare il suo aver considerato "lo Spirito Santo effuso su tutte le creature" come "prototipo dell'essere femminile" perché "soccorritore" nel suo amore, caratteristica dello Spirito Santo, e anche "dell'amore servizievole verso l'umanità" di Maria stessa.
 
Concludendo: come fa il cristianesimo a ripetere, tanto per scrollarsi di dosso il paragone con la misoginia islamica che oggigiorno è sotto gli occhi di tutti, di aver parificato la donna all'uomo e di essere "la migliore religione della terra, per come rispetta la donna", se ancora oggi, nel 2023, esalta simbolicamente solo la virilità per presentare Dio e se per trovare qualche briciola di divinizzazione femminile dobbiamo, a fatica, andare a raschiare sul fondo, simboli come "l'Acqua" o "la Shekinah" per conferire un po' di "femminilità al Dio cristiano"? 
Al netto di qualche pagina teologica che riconosce che Dio è anche Madre, ci ama con amore di madre, Maria specchio dell'amore materno di Dio, ed espressioni analoghe, che ho trovato su diversi libri cattolici, è evidente che bisogna impegnarsi di più per promuovere pienamente una parità spirituale tra i sessi.


CURIOSITà SUL LIBANO

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Si racconta che la prima immagine di Maria fu dipinta da San Luca. La maggior parte delle icone che si trovano nelle chiese d'Oriente sono copie di quella dipinta da san Luca a Tartous in Libano. 
Costantino nel 346 costruì una cattedrale, distrutta da un terremoto nel 387. Nel 1123 i crociati conquistarono Tartous con l'aiuto dei cristiani maroniti. Vi costruirono un'immensa cattedrale che fu meta di pellegrinaggi.
In Libano, oggi, la Madonna è chiamata Saiydah 
(Sayyidat). Quando capita una disgrazia, si prende un'icona della Saiydah e la si porta in pellegrinaggio in tutte le case. 


Padre Joseph Goudard descriveva la devozione dei maroniti verso la Madonna, raccontando che i cristiani libanesi si fermavano ad Abra davanti ad una piccola chiesa costruita su un'altura, presso un fico. La chiesa si chiama Saiydah-el-Abra, "Nostra Signora di Abra", che è meta di pellegrinaggio anche per i musulmani, i drusi, gli ortodossi.
La Saiydah è la madre di tutti i credenti e anche dei non credenti.



BREVE STORIA DELLO SPIRITO SANTO E CONNOTAZIONI MATERNE

Nota di Lunaria: onde evitare la solita raffica di insulti e trollaggi vari con gente che sbotta il mantra del "Non è vero niente, te lo sei inventata tu, non ti credo, non hai mai letto un libro di teologia!", riporterò il numero delle pagine e le foto sottolineate in rosso del concetto cardine.

N.B: Non posso riportare le parole in greco, perché non ho il programma di scrittura con le lettere dell'alfabeto greco; perciò riporto unicamente il termine greco "scritto come si pronuncia con le lettere italiane". 

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Ci troviamo alla pagina 325 del titanico volumone "La Vita di Gesù"

Gli scrittori neotestamentari ne avevano fatta così esplicita allusione che non era possibile non tenere conto dello Spirito Santo. Ma praticamente fino al IV secolo il problema dello Spirito Santo non fu oggetto di particolare attenzione, essendosi concentrato solo sul Figlio tutto l'interesse dei teologi.
Lo Spirito è un elemento di origine giudaica: gli Ebrei chiamavano Ruach ("soffio, alito") l'influsso e l'ispirazione divina che aleggia, invisibile, come segno della presenza di Dio, per esempio sui profeti, assistendoli nella loro attività. Per il bisogno, che è connaturato agli uomini, di oggettivare concetti astratti, lo simboleggiavano sotto forma di colomba, essendo Ruach di genere femminile.
Lo Spirito Santo appare nel Nuovo Testamento, per assistere al battesimo di Gesù e durante la Pentecoste.
Ma Paolo, partendo dal significato etimologico della parola greca con cui, imperfettamente, era stato tradotto dall'ebraico "Ruach", cioè, in greco "Pneuma", che significa "fiato, respiro, vento, aria", lo stesso del latino "Spiritus", lo definisce tradendone un poco il valore primitivo: "l'atmosfera divina in cui vive il cristiano, che penetra e invade tutto il suo essere."
[...]

 
Pagina 326

In un'interpretazione più lata della teologia di Paolo è possibile anche intendere lo Spirito come "la forza morale che guida il cristiano a vivere per la fede."
Paolo gli colloca spesso accanto l'attributo "àghion", "Santo"; da qui la traduzione in latino di "Spiritus Sanctus".
Nei vangeli di Matteo e Luca lo Spirito, allontanandosi un po' meno dal suo significato originario ma prendendo già una certa ingenua consistenza, è inteso come le "virtù", "la potenza genetica" con cui l'Eterno si è incarnato in Maria, materializzandosi sotto forma di "ombra". Si noti, per curiosità, come, dato il genere femminile di "Ruach", in qualche apocrifo essa è chiamata "La Madre" di Gesù!
La materializzazione dello Spirito diventa completa nel quarto vangelo. Per Giovanni esso non è più una manifestazione, più o meno astratta, della potenza divina ma - allo stesso modo di Gesù - è una "figliazione" di Dio. Giovanni lo chiama "Paràcletos", cioè intercessore, messaggero, consigliere, che Gesù promette di mandare ai discepoli, dopo la sua morte, come consolatore.

Nota di Lunaria: In "Ave Mary" Michela Murgia faceva notare come questi attributi dello Spirito Santo siano stati riferiti a Maria, che è diventata "intercessora, mediatrice, avvocata, messaggera con le sue apparizioni, rifugio dei peccatori"
Difatti, se realmente si volesse risolvere l'enorme problema storico-teologico della misogina cristiana che si è fatta meno virulenta nei toni ma che ancora oggi serpeggia nell'idea che "Dio sia Padre", sarebbe facile "fondere" Maria nello Spirito Santo (o viceversa) come ha proposto Boff, e avremmo finalmente inserito la Femminilità nel Dio cristiano. Certo, si tratterebbe di palese "arrampicata sugli specchi" (considerato che Gesù non parla mai di un Dio femminile, men che meno allude alla "Consolatrice") rifiutata da tutti i cristiani non cattolici, ma tanto, inventare dogmi tanto per inventarseli, come già è stato fatto per cose come "eterna verginità e assunzione", nulla vieterebbe di inventarsi anche questo dogma, che avrebbe almeno l'utilità di cancellare 2000 anni di misoginia cristiana teologica e rendere finalmente le donne paritarie agli uomini in campo "teologico".
E invece, imperterriti e ostinati, neanche questa minima cosa vogliono concedere, arroccati nel culto della loro Trinità tutta androcentrica senza se e senza ma, tutto il cristianesimo deve essere monosessuale: maschio il padre Dio, maschio il figlio Gesù, maschio pure lo Spirito Santo. Neppure uno spaziettino minuscolo, alla dignità divina della donna, vogliono riconoscere nel loro Dio trinitario. Un Dio trinitario sempre maschio, che maschio deve restare in eterno nei secoli dei secoli sennò "è sacrilegio, è blasfemia, è bestemmia, un Dio con tratti di donna, che cosa inaudita!".

Pagina 326

Data questa personificazione anche dello Spirito, la teologia cristiana dovette quindi, ad un certo momento, domandarsi quale grado di divinità gli si dovesse attribuire allo Spirito Santo e quali fossero i suoi rapporti precisi con Dio e Gesù.
Veniva infatti a costituirsi, nell'Olimpo Cristiano, non più soltanto un dualismo (Padre e Figlio) (nota di Lunaria: androcentrico già in partenza) ma un triteismo (androcentrico pure questo! Nota di Lunaria). 

La denominazione di Triade si trovava già, per la prima volta, in Teofilo d'Antiochia (fino al 2° secolo) e fu poi accettato dalla Chiesa greca, mentre in ambiente latino si impose il termine "Trinitas", usato per la prima volta verso la stessa epoca da Tertulliano.
[...] Naturalmente tutti quelli che si erano rifiutati di accettare lo sdoppiamento della divinità in Padre e Figlio, come Paolo di Samosata, Sabellio, ecc., con maggior forza ne osteggiavano una tripartizione (Nota di Lunaria: ovviamente non osteggiavano di certo il fatto che solo il maschio fosse glorificato in Dio, eh! No, quel dettaglio lì non dava fastidio...)
Tutt'al più erano disposti ad ammettere che Padre, Figlio e Spirito Santo sono tre modi con cui Dio, che è unico, si manifesta: tre aspetti, tre attributi come ad esempio, per il Sole, possono esserlo la figura, la luce, il calore (modalismo)

Nota di Lunaria: sì, ma qui il problema non è di certo "il Dio Trinitario", cari eretici del II e III secolo, qui il problema e lo scandalo inaccettabile e irritante è che questo vostro Dio Trino è sempre immaginato sempre e solo come triplice maschio e da lì non vi schiodate da 2000 anni!!!

Nelle pagine 327 e 328 fino a fine capitolo si ripercorre tutta la faccenda del "filioque" e NO, non ho alcuna intenzione di mettermi a trascrivere una sbrodolata di roba che non finisce più tra termini latini e greci per stabilire quale maschio divino precede e\o procede da, chi è interessato al mantra androcentrico trinitariano se lo va a cercare altrove (il web è bello vasto e sicuramente laggiù ci sono ancora cristiani che credono a 'sta roba e tante care cose e ricchi premi e cotillons per tutti)

Invece riporto la pagina 12, sul significato del nome "Maria"

"Giuseppe (Joseph) è un nome autenticamente ebraico. Maria (Myriam) è invece di origine egiziana. La prima ebrea a portarlo era stata la leggendaria sorella di Mosè. Ma ai tempi di Gesù era molto diffuso anche in Palestina. Forse la sua pronuncia era già stata cambiata in Marjam, a meno che ciò non sia avvenuto in seguito, per rendere onore alla Madonna. Difatti la nuova pronuncia permette di ricollegare il nome al vocabolo ebraico "mar(a)", che significa "Signore" o ad altre radici, in modo da attribuirgli parecchie interpretazioni diverse (più di 60!) tra cui "Augusta, Sublime (Marom)", "Amata da Dio (Myr jam)", "Illuminatrice (Maréh)", "Amarezza (Maran)", "Mare amaro (Mar jam)", "Ribellione (Marah)"

Nota di Lunaria: ed è anche sulla base di queste cose che alcune teologhe hanno proposto la figura di Maria "ribelle alla società patriarcale del suo tempo" (perché nel "Magnificat" allude "ai potenti rovesciati dai troni")

E lo stralcio di pagina 86

"Non ha senso domandarsi se ciò che parve a Gesù un segno celeste sia stato in realtà un banale lampo seguito dal tuono, o l'improvviso mostrarsi del sole tra le nubi, paragonato ad un volo di colomba: qui non si tratta della trasformazione in teofania di un fenomeno atmosferico ma della oggettivazione di un'impressione. Il vocabolo che indica lo "Spirito" in ebraico (Ruach) è di genere femminile, e già nell'Antico Testamento lo Spirito di Dio, come voce o afflato, è spesso materializzato sotto l'aspetto di colomba: vedi, per esempio, nella Genesi, la colomba che annuncia la fine del diluvio universale. Data la sua femminilità, non sono mancati eretici che hanno voluto considerarlo "La Madre di Gesù".

Infine, aggiungo un estratto preso da un libro scritto nel 2022, "Trinità Crocifissa" (certo che mi tengo aggiornata su tutto ciò che esce, parlando di cristianesimo... LOL)

Ci troviamo alle pagine 52 e 53, per motivi di copyright riporto il concetto senza tutte le parole, ma nessuno si illuda, perché dei concetti chiave vi dico anche da che righe sono tratti, LOL

Gli episodi dei vangeli sottolineano il desiderio di Gesù di incontrare peccatori e poveri attraverso un contatto umano-corporeo che trasmette l'amore e la grazia salvifica del Padre, scegliendo mezzi poveri, non utilizzando nessuno strumento di potere del suo tempo, accettando di essere rifiutato e perseguitato\I farisei pensavano che la condizione di peccato fosse immeritevole di perdono, ma proprio questo muove ancor di più le viscere "materne" di Dio. (tale affermazione si trova proprio a pagina 53, precisamente alla settima riga)
è forse una forzatura affermare che in Gesù emerge l'amore viscerale ovvero anche femminile che egli prova per ogni creatura?
Tale sentimento d'affetto quasi materno Gesù lo dimostra anche nei suoi miracoli che non sono visti come atti di potenza, ma come gesti di compassione per i sofferenti.

Pagina 59, ultime righe:

Maria, colei sotto la croce, condivide il dolore e la sorte delle vittime, divenendo immagine viva della misericordia materna di Dio.

PROVE:



LA MADONNA DI CARAVAGGIO

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Il Santuario "Santa Maria del Fonte" a Caravaggio è una delle mete di pellegrinaggio più famose in Lombardia.
La Madonna apparve, vestita di viola e col velo bianco, il 26 Maggio 1432 a Giovannetta (Giannetta) de' Varoli, povera e incolta contadina di 32 anni, in un periodo storico di distruzioni e sofferenze. Anche Giannetta veniva maltrattata dal marito.

La Madonna rivolse a Giovannetta una missione di pace fondata sulla penitenza, sul digiuno e sulla preghiera, apparendole alle 5 del 26 Maggio 1432 per consolarla e fare di lei uno strumento di consolazione per l'intero popolo, mentre piangeva dispiacendosi che Gesù non fosse ascoltato e per il castigo che voleva rivolgere al mondo ("precipitano di peccato in peccato"); per evitare questo, lei l'aveva supplicato per sette anni.

"Per il che voglio che tu dica a tutti e a ciascuno degli uomini di digiunare a pane e acqua ogni venerdì in onore dello stesso mio Figlio di festeggiare per mia devozione il vespero del sabato. Devono infatti dedicarmi quel pomeriggio per tanti e sì grandi beni che per me hanno ottenuto dal Figlio mio. Alzati e non temere e riferisci ciò che ti ho comandato: quanto dirai sarà comprovato da tali meraviglie che nessuno dubiterà della verità delle tue parole."

E così Giannetta torna a Caravaggio raccontando ciò che aveva visto come se si trattasse di una novella discepola di Emmaus.

Caravaggio, nel XV secolo, sorgeva alla confluenza di Milano, Bergamo e Cremona ed era al confine di due stati: Venezia e Milano.
A quel tempo, era crocevia di saccheggi, lotte, scorribande, stragi (è rimasta famosa quella di Agnadello)
Giannetta si era recata come suo solito a raccogliere erba nel prato Mazzolengo, sulla via di Misano, e improvvisamente le apparve Maria, che la invitò ad inginocchiarsi perché doveva comunicarle qualcosa di importante.
L'Apparizione venne testimoniata dai religiosi del tempo, già dopo 66 giorni dopo: "Siamo stati informati dai notabili e dagli abitanti del borgo di Caravaggio [...] presso la detta sorgente apparve in questi giorni la Beatissima Vergine Maria in seguito alla quale Apparizione ci si dice che quella località brilla e splende per molti miracoli e tanto va crescendo la devozione che colà confluiscono da ogni luogo"
"E ivi trovarono una fonte (*) non mai vista prima, alla quale allora certi ammalati e molti in appresso, confidando nella potenza divina si recarono e ritornarono poi liberati dalle infermità, di cui erano afflitti."

(*) Ci si ricordi che già nell'Antico Testamento l'acqua era in grado di operare miracoli: la guarigione di Naaman dalla lebbra, mentre si immerge sette volte nel Giordano, la sorgente fatta scaturire da Mosé (Es 17,6) o la potenza distruttrice dell'acqua durante il diluvio universale o al passaggio nel Mar Rosso; "Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me... Fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno" (Gv 7,37) "Chi beve dell'acqua che io darò, non avrà mai più sete" (Gv 4,7-17); battezzare in greco significa proprio "immergere".

Ci fu chi dubitò, come un certo Graziano, incredulo, che "preso un ramo arido e secco, lo piantò ivi in terra, quasi intendesse dal rinvigorirsi quella secca verga sorger il vigore della sua fede, e dal rinvigorirsi di un vecchio tronco nascer verdeggiante la sua divozione [il ramo arido] si vestì di vezzose frondi, e leggiadri fiori, che diffondendo d'ogni intorno soavi odori di balsamo e cinnamomo, bastarono ad insinuar la fede a quell'incredulo"
Ecco perché nei dipinti dell'Apparizione di Caravaggio, compare la verga fiorita.





Ci fu anche un altro evento curioso: il 9 Agosto 1650, un pellegrino venuto a Caravaggio, ebbe la sfortuna di incontrare un suo nemico, che lo rincorse nel tentativo di ucciderlo.
Il pellegrino cercò scampo nel tempio, ormai chiuso, implorando la protezione di Maria, afferrò il catenaccio che si spezzò miracolosamente, consentendo all'aggredito di porsi in salvo dopo che il portone venne richiuso.

La devozione alla Madonna di Caravaggio si diffuse anche altrove: vennero costruiti dei santuari: 
1) A Pumenengo (Bergamo) dopo che Maria apparve nel 1585 ad un sordomuto, guarendolo: la cappelletta campestre venne riconvertita in tempio.



2) A Codogno (Milano), dove una contadina fu guarita nel 1709 mentre pregava davanti ad un'immagine della Madonna di Caravaggio
3) A Montagnana di Piné (Trento), dove Maria apparve per cinque volte ad un giovane  nel '700.
Esistono poi diversi santuari nel mondo sorti per merito di missionari ed emigranti devoti: Brasile e in Kenia, per esempio.

 
Nota di Lunaria: per correttezza, riporto che a pagina 17 citando i versetti biblici "Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt 28,20), l'Autore commenta: "Quelle parole stanno a ricordarci perentoriamente la verità che il Signore non ci abbandona, che ci visita continuamente e veglia su di noi con amore fraterno. Queste parole pronunciate da Gesù di Nazaret prima che si chiudesse la sua parabola terrena, sono il segno sacramentale dell'amore paterno e materno"

METTIAMO LA PROVA, PRIMA CHE QUALCUNO STARNAZZI DICENDO CHE SONO IO CHE MI INVENTO LE COSE:


Per la chiesa cattolica, "la maternità di Maria nell'economia della grazia perdura senza soste dal momento del consenso prestato nella fede al tempo dell'Annunciazione e mantenuto senza esitazione sotto la croce (...) Assunta in cielo, ella non ha deposto questa missione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua ad ottenerci i doni della salvezza eterna. Nella sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora pellegrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata"
Maria ha un potere di intercessione unico presso il Figlio: questa straordinaria efficacia di mediazione è stata definita "onnipotenza supplice"; la mediazione di Maria non è "in proprio" bensì una mediazione subordinata a Cristo.
(Nota di Lunaria: infatti è proprio questo che rende il cristianesimo un'ideologia maschilista: il fatto che Gesù, che è maschio, è ritenuto Dio e superiore a Maria, che è "solo creatura e donna" e gli è sempre sottomessa)

Affreschi votivi sulla Madonna di Caravaggio in alcune città lombarde

Legnano: in via Comasina, purtroppo scomparso


















APPROFONDIMENTO: BERNADETTE NEL COMMENTO DI RENé LAURENTIN

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Bernadette Soubiros è davvero una delle ultime a cui la sapienza umana avrebbe fatto appello per portare un messaggio celeste.
è povera in tutto: denaro, salute, istruzione religiosa: ignorava "il mistero della Trinità" e non aveva fatto neanche la prima comunione.

Eppure, Bernadette viene proprio scelta dalla Madonna, in memoria della frase-chiave del Vangelo "Beati i poveri" (Mt 5,3) 
Antoinette Tardhivail testimonia, il 29 marzo 1858: "I suoi genitori sono poverissimi e tuttavia non accettano niente... sono poveri, così poveri come lo era Nostro Signore sulla terra, ed è su questa bambina che Maria ha gettato gli occhi, preferendola a tante giovani ricche che, in questo momento, invidiano la sorte di quella che avevano guardato con disprezzo, e che ora si stimano felice di poterla abbracciare o di toccarle la mano."

Quattro anni più tardi sarà il vescovo a dire: "Qual è lo strumento di cui... l'Onnipotente... si è servito per comunicarci i suoi disegni di misericordia? è ancora quel che c'è di più debole secondo il mondo (1 Cor 1,27): una fanciulla di 14 anni... nata... in una famiglia povera."

A Lourdes, i poveri sono i primi a essere toccati dall'avvenimento, a cominciare dal fatto che fin da subito sono soprattutto quelli del ceto popolare a frequentare la grotta dell'Apparizione e sono i primi ad accogliere il messaggio: è una vecchia indigente che depone nel paniere della grotta, nell'aprile del 1858, il primo pezzo da cinque franchi; è un paralitico padre di famiglia, un certo Jacquet, portato su una carretta, a gettare la prima moneta d'oro.
Comunque Bernadette rifiuterà sempre le offerte di soldi. 
Attraverso le apparizioni di Lourdes, Nostra Signora ha voluto restaurare in noi l'amore dei poveri e della povertà, un amore liberatore.



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Leggo volentieri quello che i cristiani pensano "sul Dio Madre\Spirito Materno" ma per favore non iniziate ad insultarmi e possibilmente cercate di argomentare con fonti teologiche (se volete criticare)